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Arrivano i nuovi contatori, ma li pagheranno i consumatori

L'autorità stabilisce i criteri per le tariffe destinate agli investimenti sui sistemi smart metering di seconda generazione


di Lucia Izzo - Addio ai vecchi contatori dell'elettricità: l'Autorità dell'Energia Elettrica ha stabilito le nuove funzionalità per quelli che saranno i dispositivi "smart metering" di seconda generazione che verranno presto installati nelle abitazioni.

Tra le caratteristiche tecniche previste lo scorso marzo dall'Autorità per l'Energia, i nuovi contatori prevedono l'eliminazione delle code di fatturazione calcolate su misure stimate, più efficienti e veloci procedure di cambio fornitura e voltura, l'introduzione di nuove offerte collegate a fasce orarie flessibili, dati relativi ai propri consumi dettagliati al quarto d'ora e una gestione innovativa dei consumi (energy footprint).

Presto l'Autorità definirà le nuove tariffe destinate a remunerare gli investimenti necessari per le operazioni summenzionate che Enel ha annunciato essere su larga scala, con oltre 30 milioni di coniatori coinvolti, che si affiancheranno alle oeprazioni di posa della fibra ottica.
Le sostituzioni, e i nuovi sistemi di calcolo tariffe, coinvolgeranno anche utility locali come ad esempio A2a e Acea.

Con il documento di consultazione dello scorso 26 maggio (qui sotto allegato), l'Autorità ha sviluppato una serie di "orientamenti per il riconoscimento dei costi", ovverosia criteri atti a determinare i costi del nuovo sistema i contatori, invitando gli interessati a rispondere al fine i arrivare, entro agosto, ad una definizione per il calcolo delle tariffe.


La consultazione si inserisce nell'ambito del procedimento avviato con deliberazione dell'Autorità 9 ottobre 2014, 483/2014/R/EEL, per la formazione di provvedimenti in materia di tariffe e qualità dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell'energia elettrica e di condizioni tecnico-economiche per il servizio di connessione in vigore nel periodo di regolazione con decorrenza dall'1 gennaio 2016.
I soggetti interessati sono poi invitati a far pervenire all'Autorità le proprie osservazioni e proposte in forma scritta, compilando l'apposito modulo interattivo disponibile sul sito internet dell'Autorità o tramite posta elettronica, entro il 27 giugno 2016.

In particolare la delibera persegue obiettivi di efficienza del servizio di misura, sia nella fase di prima installazione dei misuratori e degli altri apparati necessari alla raccolta e messa a disposizione dei dati di misura, sia nella loro successiva gestione, con minimizzazione dei costi nel lungo periodo; efficacia del servizio di misura, intesa come pieno dispiegamento dei benefici dei sistemi di smart metering 2G.
Si tratta di un investimento che dovrebbe aggirarsi intorno ai 2,5 miliardi di euro.

Da un lato, rammenta la delibera, il costo dei contatori in Italia è tra i più bassi d'Europa con i suoi 94 euro a dispositivo. Inoltre, l'Autorità suggerisce la possibilità di rendere maggiormente flessibile il principio a norma del quale non è possibile sostituire contatori il cui ammortamento non è stato completato in bolletta: sostanzialmente, si tratterebbe di un meccanismo che consentirà di sostituire anticipatamente lo strumento facendo restare a carico del gestore il costo del precedente non ancora ripagato.

Entro il mese di agosto 2016 l'Autorità intende pubblicare un documento per la consultazione con gli orientamenti finali, nel quale saranno illustrati con maggior dettaglio anche gli aspetti di tipo applicativo della soluzione prescelta in esito alla presente consultazione per le modalità di riconoscimento dei costi, inclusi i meccanismi incentivanti output based, relativi al piano di messa in servizio di sistemi di smart metering 2G.

Non mancano poi le precisazioni sulla posa della fibra, ossia sul trattamento di interazioni con la Strategia Banda Ultra Larga (BUL) o con altri servizi. L'Autorità ritiene necessario individuare chiaramente i principi di separazione delle attività di installazione dei misuratori 2G e posa di fibra ottica nel quadro dell'attuazione della Strategia BUL e proporre orientamenti per il trattamento regolatorio delle eventuali sinergie derivanti dalla loro contestualità.

Il quadro regolatorio mira pertanto ad assicurare anche l'assenza di sussidi incrociati, nell'ambito di gruppi societari verticalmente integrati, tra le attività svolte dall'impresa distributrice e remunerate tariffariamente (quali la distribuzione e la misura di energia elettrica) e le altre attività svolte dall'impresa distributrice stessa o da società appartenenti al medesimo gruppo societario verticalmente integrato, incluse le attività non oggetto di regolazione.


In linea generale, l'Autorità intende prevedere forme di condivisione dei benefici derivanti da sinergie con altri servizi con i clienti del servizio elettrico, mantenendo un incentivo per l'impresa distributrice a utilizzare l'infrastruttura anche per servizi diversi da quello elettrico, condividendone comunque i vantaggi con l'utente elettrico.
Data: 05/06/2016 11:00:00
Autore: Lucia Izzo