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Arriva la nuova Scia: ecco come sarà

Modulo unico e silenzio assenso per garantire tempi certi all'esercizio delle attività economiche


di Lucia Izzo - Il decreto che ha modificato le regola sulla Scia è pronto per la definitiva approvazione: il testo torna al Consiglio dei Ministri e recepirà i pareri resi dal Consiglio di Stato e dalle commissioni di Montecitorio.

Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi parlando di "due bordate sulla P.A." che probabilmente riguarderanno la Scia e i licenziamenti.
I decreti legislativi annunciati faranno ripartire il procedimento attuativo della delega Madia (legge 124/2015), che sin ora ha visto arrivare in Gazetta Ufficiale il solo decreto sull'accesso agli atti pubblici (Foia).

Scia, cos'è


La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), che ha sostituito per gran parte la precedente DIA (denuncia di inizio attività), è stata introdotta in Italia dalla legge 30 luglio 2010 n. 122, entrata in vigore il 31 luglio 2010. Essa rappresenta il nuovo strumento autorizzativo necessario da richiedere alla P.A. per l'avvio di numerose attività.
La SCIA, con i relativi elaborati tecnici e gli allegati, va presentata al SUAP competente per il territorio (in taluni casi presso la Camera di Commercio) dove si svolge l'attività o dove è situato l'impianto.

Attualmente, l'Amministrazione ha 60 giorni per rispondere, almeno finché non diventeranno realtà le modifiche di cui stiamo trattando.

Le modifiche


Il provvedimento Scia si pone come obiettivo principale l'accelerazione dell'avvio delle attività economiche ed edilizie, che confida di realizzare attraverso il rilascio di modelli standard che verranno adottati da tutti gli enti e utilizzati per le segnalazioni e le comunicazioni all'Amministrazione in via telematica.
A ciò si aggiunge la necessità che la P.A. risponda in tempi certi che si prevedono essere di 30 giorni tramite il meccanismo del silenzio/assenso, salvo ricorso alla Conferenza dei servizi.

Inoltre, al fine di evitare che gli ostacoli cancellati sulla carta possano ripresentarsi nella realtà, è stato previsto un divieto esplicito per la P.A. nel suo complessa di richiedere documentazione ulteriore rispetto a quella del modulo standard

Per quanto riguarda il silenzio/assenso, invece, al cittadino che presenta una SCIA sarà comunicata la data di avvio del procedimento, in modo da garantire che, laddove la comunicazione venisse trasmessa a un ufficio sbagliato, la stessa amministrazione potrà girare la pratica all'indirizzo giusto e coordinare al meglio le regole da seguire in caso di SCIA plurima, ossia quando si rendono necessarie comunicazioni e segnalazioni ulteriori.

La garanzia di tempi certi per l'esercizio delle attività economiche si riscontra anche per quanto riguarda il chiarimento circa il termine dei 18 mesi, termine oltre il quale la Pubblica amministrazione non potrà più ripensare alle decisioni già assunte: si tratta di un criterio generale previsto nella legge delega che andrà necessariamente coordinato con le regole specifiche introdotte dal decreto sulla Scia.
Data: 07/06/2016 20:50:00
Autore: Lucia Izzo