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Donne che odiano gli uomini: quando la vittima è lui

Oltre quattro milioni di abusi in Italia, gli allarmanti dati della violenza sugli uomini di cui si sa e si parla poco


di Lucia Izzo - La violenza sulle donne rappresenta un tema il cui dibattito è costantemente alimentato dai numerosi e spiacevoli episodi di cronaca. Eppure non altrettanto si discute circa il dramma inverso: sul lato oscuro della luna giace la violenza sugli uomini per mano femminile, che si concretizza spesso in veri e propri abusi e molestie.


Già nel 2012 uno studio (qui sotto allegato) pubblicato in Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza aveva stimato in circa sei milioni gli uomini vittime di violenza, di cui oltre 3,8 milioni per violenza sessuale e 2,5 milioni per atti persecutori.
Numeri allarmanti che, nel 2015, continuano a destare scalpore poiché sono sempre più numerose le telefonate ai centri anti violenza per denunciare casi di stalking o reati sessuali, soprattutto tra i giovani.

L'indagine svolta dall'Adnkronos ha, infatti, stimato che nel 2014 gli abusi hanno riguardato il 39% dei ragazzi rispetto al 35% della controparte femminile in Italia.
Un'analisi che si associa all'unico studio, sopra menzionato, realizzato da Pasquale Giuseppe Macrì, docente dell'Università di Arezzo, che parla di un fenomeno "sommerso e sottovalutato".

Molti uomini hanno dichiarato di essere stati sia minacciati che oggetto di violenza fisica da parte di una donna, di violenza sessuale e anche psicologica ed economica, nonché di stalking, con numeri talvolta sorprendenti.

Per l'esperto, gli uomini abusati rappresenterebbero il 18,7% della popolazione maschile italiana totale tra i 18 e i 70 anni, praticamente due maschi su dieci nel nostro Paese. Tuttavia, sono pochi coloro che denunciano le molestie e gli abusi subiti.
Il problema fondamentale riguarda sicuramente un diffuso blocco culturale a concepire l'uomo come vittima, un pregiudizio diffuso che impedisce di denunciare gli abusi: il maschio oggetto di di aggressioni, fisiche e psicologiche, nonché di vessazioni e stalking da parte di mogli, compagne, amiche ecc. è già restio solo a parlarne, temendo che questa situazione possa minare la sua mascolinità.

Come ha spiegato Gaia Mignone, sociologa con specializzazione in criminologia, che opera nel centro anti-violenza Ankyra, sono gli stereotipi di genere il primo avversario da affrontare: "Riceviamo tra le 80 e le 100 telefonate l'anno da tutta Italia - racconta all'AdnKronos - in genere si tratta di uomini vittime di violenza domestica e stalking'.

La parte più difficile è ammettere di subire abusi da parte di una donna, poichè questo genera vergogna e "per un uomo è squalificante secondo la mentalità comune che c'è oggi, e così fanno fatica a denunciare. L'atto di sedersi in Questura di fronte a un carabiniere o a un poliziotto è complesso specialmente quando si parla di violenza sessuale", conclude la dott.ssa Mignone.

Altro grave impedimento alla libertà di denunciare a cuor leggero. è sicuramente rappresentato dalla carenza di strutture all'uopo predisposte: in Italia sono soltanto due a occuparsi principalmente della materia e delle violenze domestiche subite dagli uomini, ossia il centro Ankyra di Milano e il Ceav di Vicenza.

Le violenze più spesso segnalate sono molteplici e coinvolgono sia le molestie psicologiche, umiliazioni, piccole e grandi crudeltà, ricatti a cui si aggiungono, le strumentalizzazioni dei figli usati spesso come "arma". Non mancano anche i casi di violenza fisica come percosse, calci, morsi, raffi, schiaffi e capelli strappati che l'uomo è costretto a subire senza reagire, per timore di provocare più male di quanto ne stia subendo, e di cadere nella facile trappola della denuncia.

Secondo i dati della Questura di Milano ammontano a 1498 i maltrattamenti in famiglia subiti per mano femminile nel 2013, mentre sono state 975 le denunce per stalking avanzate dagli uomini nei confronti di donne. Tra i comportamenti più frequenti le telefonate, l'invio di mail e sms incessanti, la ricerca insistente di colloqui e il danneggiamento di beni.


Come conclude la ricerca condotta dal professor Macrì, "Esplicito dovere di una società civile dovrebbe essere prevenire e condannare la violenza a 360°, a prescindere dal genere di autori e vittime".
Data: 04/07/2016 19:00:00
Autore: Lucia Izzo