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Mediazione: Marotta, è la vera rivoluzione della giustizia

Intervista all'avvocato Giovanni Giangreco Marotta, membro della commissione ministeriale sulle Adr e presidente di Primavera Forense e Assiom


di Francesco Barresi - Nel marzo 2010 in Italia venne introdotta la mediazione, un sistema di risoluzione delle controversie per evitare le gramaglie del processo civile, i costi e la lentezza della giustizia. Il mediatore è un terzo imparziale che, ascoltando le istanze di più soggetti, ricerca un accordo amichevole tra le parti, evitando il giudizio inesorabile della sentenza che può soddisfare solo una delle due parti. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha costituito una Commissione di studio per l'elaborazione di una riforma organica degli strumenti stragiudiziali di risoluzione delle controversie. Ne parliamo con l'avvocato Giovanni Giangreco Marotta, membro della Commissione, presidente dell'associazione di mediazione civile e commerciale di Roma "Primavera Forense" e presidente di Assiom (Associazione Italiana degli Organismi di Mediazione).

La mediazione civile è un vantaggio concreto per la società e i cittadini del nuovo millennio?

La mediazione civile è la rivoluzione copernicana del sistema giustizia. Grazie all'input dell'Unione Europea, viene finalmente introdotto il concetto che ricorrere al giudice per la gestione dei conflitti, nella maggior parte delle volte, non è la soluzione migliore. E' molto meglio cercare di risolvere la lite con l'aiuto di un professionista imparziale e qualificato, il Mediatore civile, che ha il compito di assistere le parti nella ricerca della migliore soluzione del loro conflitto.

Quali sono i benefici in termini di costi e tempi?

In media, si arriva ad una soluzione della lite in poco più di due mesi. I costi della mediazione civile sono predeterminati dal Ministero della Giustizia: ad esempio, per la soluzione di una lite di valore fino a 5.000 euro il compenso è di 85 euro; per una lite fino a 25.000, il compenso del mediatore è di 240 euro.

E' negativo il bilancio dei risultati delle mediazioni in Italia?

In media si arriva ad una soluzione positiva della lite nel 43,5% dei casi trattati (fonte Ministero della Giustizia). Non mi sembra affatto un risultato negativo. Il vero problema sta nel fatto che chi viene chiamato in mediazione non si presenta. In Italia serve una maggiore cultura della mediazione civile dei conflitti.

Non esiste dunque una solida cultura della mediazione nel nostro Paese?

Sì, come dicevo esiste un problema culturale. L'istituto della mediazione è stato introdotto solo da pochi anni e da allora è stato più oggetto di attacchi da parte dei detrattori dell'istituto che di una effettiva politica tesa a diffondere la cultura e l'utilizzo della mediazione nel tessuto produttivo nazionale. E' necessaria una maggiore sensibilizzazione verso tale strumento.


Quali sono i benefici dell'inserimento delle clausole arbitrali e di mediazione civile nei contratti?

Con l'inserimento di una clausola di mediazione civile ed arbitrato nei contratti, si prevede che tutte le controversie future saranno gestite da un sistema parallelo alla giustizia ordinaria. Non meno valido ed efficace; anzi, direi molto più veloce ed economico. Ritengo che sia molto più conveniente pagare subito qualcosa per il compenso di una procedura arbitrale piuttosto che pagare in futuro gli effetti di una giustizia che arriva sempre troppo tardi. Tutto sta ad affidarsi ad organismi di mediazione e camere arbitrali che siano solide ed estremamente competenti.


Com'è recepito il ruolo della mediazione nel mondo giuridico?

Alla sua introduzione, la mediazione è stata fin troppo osteggiata dal mondo dell'avvocatura che, a mio avviso, non ne ha immediatamente percepito le forti potenzialità. Ad oggi, invece, le cose sono molto cambiate e sempre più avvocati utilizzano la mediazione come un vero e proprio strumento professionale per aiutare i propri clienti a risolvere le controversie in modo veloce e a basso costo.

Quali sono invece gli sviluppi dell'arbitrato?

Per l'arbitrato c'è ancora molto da fare, è ancora percepito come una procedura riservata a poche realtà aziendali che possano permetterselo. In realtà, ci sono alcune strutture molto valide che propongono l'arbitrato a costi molto più contenuti rispetto al passato, garantendo sempre un'elevata qualità professionale. Nella Commissione voluta dal Ministro Orlando per la riforma delle adr (alternative dispute resolutions) si sta lavorando per consentirgli una maggiore diffusione.

Quali sarebbero i vantaggi dell'obbligatorietà definitiva della mediazione civile?

Molteplici. Si garantirebbe una maggiore definizione delle liti al di fuori dei tribunali, con grande soddisfazione del cittadino e con un forte sgravio di lavoro per i tribunali oberati, con l'effetto non secondario di una maggiore pacificazione sociale; si diffonderebbe più velocemente la conoscenza della mediazione come soluzione primaria per la definizione delle liti; si ridurrebbero i costi della giustizia e, al contempo, il cittadino godrebbe dei benefici fiscali previsti per la mediazione civile.


Quali sono le proposte della commissione ministeriale per la riforma delle Adr?

Certamente l'affermazione della definitiva obbligatorietà della mediazione civile o, quantomeno, una sua sostanziale proroga; maggiori materie oggetto della obbligatorietà; maggiori incentivi per chi ricorre all'istituto; ulteriori proposte tese ad uniformare e rendere più omogenea la normativa.

Quali gli scenari futuri della mediazione in Italia?

Rosei. Oramai si è innescato un processo virtuoso teso alla radicalizzazione della mediazione civile in Italia. Il Ministro della Giustizia ci crede molto e le statistiche della mediazione sono estremamente incoraggianti.

Primavera Forense e Adr Impresa sono due realtà consolidate. Ci racconti qualcosa.

Primavera Forense è un organismo di mediazione civile che grazie alla professionalità del personale addetto e dei suoi mediatori professionisti si è guadagnata la stima e la fiducia di migliaia di avvocati. Da circa due anni è stata costituita anche la Camera Arbitrale e i numeri ci stanno dando ragione. E' nata così ADR Impresa, un programma rivolto a tutte le imprese che desiderano ricorrere alla giustizia alternativa, garantendo loro la consulenza legale di cui necessitano.

Ci parli del suo sogno: il Palazzo della Mediazione…

Un giorno non molto lontano i cittadini e le aziende per risolvere i loro conflitti si rivolgeranno prima di tutto al "Palazzo della Mediazione", così come oggi, ancora in troppi, ricorrono al Palazzo di Giustizia. E' solo questione di tempo, il solco è segnato.
Data: 06/07/2016 16:00:00
Autore: Francesco Barresi