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Caporalato: fino a 6 anni di carcere per chi sfrutta i lavoratori

Il Senato approva la legge ora il testo passa alla Camera. Le novità e il testo in allegato


di Marina Crisafi - Via libera del Senato (con 190 voti a favore, 32 contrari e nessun astenuto) al ddl sul caporalato, che ora passa all'esame della camera per il sì definitivo. Il testo (qui sotto allegato) che contiene norme volte a rafforzare gli strumenti di contrasto "civili e penali, colpendo i patrimoni con la confisca e rendendo più forte la rete del lavoro agricolo di qualità", rappresenta, come affermato dal ministro dell'agricoltura, Maurizio Martina, una legge "cruciale per sradicare una piaga inaccettabile, come la mafia". L'auspicio, ha aggiunto Martina, è quello di tempi rapidi a Montecitorio al fine di compiere un definitivo passo in avanti "in una battaglia che non è solo di civiltà, ma di giustizia".

Dalla confisca dei beni agli indennizzi previsti per le vittime, sino al rafforzamento della rete del lavoro agricolo, di seguito le principali novità del ddl:

Carcere e confisca per chi sfrutta i lavoratori agricoli

Il provvedimento riscrive il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, sancendo la responsabilità diretta del datore di lavoro. Prevista, inoltre, la pena della reclusione da uno a sei anni per l'intermediario e per il datore di lavoro che approfittando dello stato di bisogno sfruttino i lavoratori. Se i fatti sono commessi con violenza e minaccia la pena è aumentata da 5 a 8 anni ed è previsto anche l'arresto in flagranza. Le nuove norme semplificano anche gli indici di sfruttamento, considerando come tale, tra gli altri, la corresponsione di retribuzioni non conformi ai contratti collettivi e la violazione delle regole sull'orario di lavoro e sul riposo. Prevista anche la confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose.

Indennizzi per le vittime

Il provvedimento estende le finalità del fondo antitratta anche alle vittime del delitto di caporalato, data la stretta connessione (come dimostrato dalla frequenza dei casi registrati) tra i soggetti vittime di entrambi i reati.

Rete agricola di qualità

Nel testo è rafforzata l'operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità, creata nel 2014 con il provvedimento Campolibero e attiva dal 1° settembre dello scorso anno. Si estende inoltre l'ambito dei soggetti che possono aderire alla rete, ricomprendendovi anche, tra gli altri, gli sportelli unici per l'immigrazione, le istituzioni locali e i centri per l'impiego. Al contempo, si allarga l'ambito delle funzioni svolte dalla cabina di regia della rete stessa, presieduta dall'Inps e composta da rappresentanti di sindacati, organizzazioni agricole e istituzioni.

Data: 02/08/2016 13:20:00
Autore: Marina Crisafi