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Anatocismo: i nuovi criteri di calcolo degli interessi bancari

Il CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e Risparmio) ha deliberato le nuove modalità di calcolo degli interessi in tema di anatocismo bancario


di Roberto Paternicò - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR) ha approvato il 3 agosto 2016 una delibera che detta le disposizioni applicative del secondo comma dell'art. 120 del Testo unico bancario.

La delibera (qui sotto allegata) sostituisce la precedente del 9 febbraio 2000, recante "Modalità e criteri per la produzione di interessi sugli interessi scaduti nelle operazioni poste in essere nell'esercizio dell'attività bancaria e finanziaria" (art. 120, comma 2, del Testo unico bancario, come modificato dall'art. 25 del d.lgs. 342/99).
Il nuovo testo del comma 2 dell'articolo 120 del TUB demanda al CICR l'individuazione di modalità e criteri per la produzione di interessi nelle operazioni poste in essere nell'esercizio dell'attività bancaria, prevedendo che:
"a) nei rapporti di conto corrente o di conto di pagamento sia assicurata, nei confronti della clientela, la stessa periodicità nel conteggio degli interessi sia debitori sia creditori, comunque non inferiore ad un anno; gli interessi sono conteggiati il 31 dicembre di ciascun anno e, in ogni caso, al termine del rapporto per cui sono dovuti;
b) gli interessi debitori maturati, ivi compresi quelli relativi a finanziamenti a valere su carte di credito, non possono produrre interessi ulteriori, salvo quelli di mora, e sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale;
c) per le aperture di credito regolate in conto corrente e in conto di pagamento, per gli sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido:
- gli interessi debitori sono conteggiati al 31 dicembre e divengono esigibili il 1° marzo dell'anno successivo a quello in cui sono maturati; nel caso di chiusura definitiva del rapporto, gli interessi sono immediatamente esigibili;

- il cliente può autorizzare, anche preventivamente, l'addebito degli interessi sul conto al momento in cui questi divengono esigibili; in questo caso la somma addebitata è considerata sorte capitale; l'autorizzazione è revocabile in ogni momento, purché prima che l'addebito abbia avuto luogo.

Nel dare attuazione alle disposizioni di legge, la proposta di delibera stabilisce:

- che gli interessi sono contabilizzati separatamente dal capitale;
- che, in linea con la legge, per le aperture di credito regolate in conto corrente e in conto di pagamento gli interessi debitori divengono esigibili dal 1° marzo dell'anno successivo a quello in cui sono maturati; in ogni caso, prima che gli interessi maturati diventino esigibili, si richiede che al cliente venga assicurato un periodo pari ad almeno trenta giorni da quando egli abbia avuto effettiva conoscenza dell'ammontare degli interessi stessi; in questo modo il cliente ha a disposizione un lasso temporale adeguato per pagare il debito da interessi senza risultare inadempiente;
- che, ribadendo quanto già previsto in norma primaria; per le aperture di credito regolate in conto corrente e in conto di pagamento è consentito che il cliente e la banca possano pattuire – al fine di evitare il pagamento della mora o l'avvio di azioni giudiziarie - il pagamento degli interessi con addebito in conto a valere sul fido (con conseguente produzione di interessi su quanto utilizzato per estinguere il debito da interessi)".

E' previsto che gli intermediari applichino la delibera a partire, al più tardi, dal 1° ottobre 2016.
Data: 08/08/2016 14:30:00
Autore: Dott. Roberto Paternicò