Minaccia a pubblico ufficiale: cosa comporta
- Minaccia a pubblico ufficiale: art. 336 c.p.
- Ratio legis del reato di minaccia a pubblico ufficiale
- Finalità della condotta intimidatoria
- Dolo specifico dell'agente
- Impedimento attività del pubblico ufficiale
Minaccia a pubblico ufficiale: art. 336 c.p.
La disposizione sancisce che:"Chiunque usa violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell'ufficio o del servizio, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. La pena è della reclusione fino a tre anni, se il fatto è commesso per costringere alcuna delle persone anzidette a compiere un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di essa".
La minaccia è contemplata anche dall'art 337 c.p. che prevede il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
In questa fattispecie la minaccia è un mezzo per opporsi all'attività del funzionario pertanto è contestuale alla stessa.
Al contrario, la minaccia dell'art. 336 C.P. precede l'azione poiché ha lo scopo d'impedirla.
Ratio legis del reato di minaccia a pubblico ufficiale
La finalità della disposizione è la tutela della libertà decisionale e d'azione dei pubblici ufficiali, che agiscono per la Pubblica Amministrazione.
Per questo è un reato plurioffensivo, perché nel violare la libertà del pubblico ufficiale si viola contestualmente anche quella della PA per la quale le persone fisiche agiscono.
Finalità della condotta intimidatoria
Come precisato dalla Cassazione nella sentenza n. 20950/2022: "In relazione all'art. 336 cod. pen., la condotta del (...) sarebbe stata inequivocabilmente intimidatoria e tesa ad influenzare l'operato del pubblico ufficiale, prospettando a questi con assoluta certezza la integrazione dell'ipotizzato reato e rappresentato, altresì, conseguenze giuridiche nel caso del mancato arresto. Sussisterebbe, inoltre, il dolo specifico, dovendo ritenersi che - ai fini dell'art. 336 cod. pen. - è sufficiente che le azioni intimidatorie siano finalizzate ad ostacolare l'esercizio del complesso di funzioni del pubblico ufficiale, non avendo rilevanza lo specifico servizio da questi in concreto svolto. Nel caso di specie, l'azione del (...) risultava finalizzata a far compiere al pubblico ufficiale un atto contrario ai propri doveri d'ufficio (far arrestare soggetti innocenti) e omettere di compiere un atto d'ufficio (l'identificazione del ...). L'azione del (...) che con ripetute ed assillanti richieste sotto la minaccia di ripercussioni penali richiedeva il loro arresto pena la denuncia avrebbero realizzato l'elemento oggettivo della minaccia."
Dolo specifico dell'agente
Impedimento attività del pubblico ufficiale
Autore: Annamaria Villafrate