Controversie familiari e diritto collaborativo
Avv. Luisa Camboni - Il diritto collaborativo lo si può definire come "un processo di negoziazione di natura stragiudiziale" che coinvolge nelle trattative sia le parti che i rispettivi avvocati al fine di giungere ad una soluzione concordata.
Questa modalità collaborativa di soluzione non è applicabile a tutte le controversie familiari.
Sarà, dunque, compito dell' "avvocato collaborativo" valutare se i casi posti alla sua attenzione possono essere risolti con la procedura collaborativa. Sono per esempio cause di esclusione di tale procedura i problemi di salute mentale; casi di violenza fisica e psichica…
Come si snoda la procedura collaborativa nelle controversie familiari?
Tale procedura, nelle controversie familiari, vede avvocati e clienti collaborare assieme al fine di individuare la soluzione migliore. Soluzione migliore in che senso? Nel senso che deve essere quella che maggiormente risponde agli interessi delle parti e dei figli.
Per fare ciò è richiesto un ottimo lavoro di squadra e, quindi, massima trasparenza e riduzione della situazione di conflitto al fine di consentire una maggiore comunicabilità tra le parti in lite.
Raggiungere una soluzione concordata significa che a conclusione di detta procedura non ci saranno nè vinti né vincitori, ma entrambi le parti dovranno sentirsi soddisfatte del risultato raggiunto.
Chi sono i protagonisti della procedura collaborativa?
I protagonisti principali sono le parti (clienti) e i rispettivi avvocati accanto ad essi possono prendere parte alla procedura altri professionisti quali un commercialista, uno specialista per i bambini…
In che modo si avvia la procedura collaborativa?
Con una lettera di incarico sottoscritta dalla parte che ha deciso di seguire detta procedura. Quanto al contenuto la lettera deve indicare:
- tutte le fasi della procedura collaborativa;
- le norme che il cliente e l'avvocato devono rispettare;
- la possibilità in qualsiasi momento di interrompere la procedura;
- le modalità per quantificare gli onorari per la procedura.
La lettera di incarico deve, altresì, contenere l'impegno da parte del cliente di portare a conoscenza dell'avvocato e, successivamente, all'altra parte tutte le informazioni inerenti la controversia. In definitiva, è richiesta da ambo le parti onestà e trasparenza al fine di giungere alla conclusione della procedura.
L'esito negativo della procedura collaborativa che cosa comporta?
Nel caso in cui non si raggiungesse una soluzione concordata gli avvocati che hanno assistito le parti non possono assistere i loro clienti nel, successivo, giudizio contenzioso.
Qual è il ruolo dell'avvocato collaborativo?
In questa procedura l'avvocato fornisce informazioni e aiuta il cliente affinché individui i bisogni e gli interessi che portano alla soluzione concordata della controversia. Raggiunto l'accordo questo viene poi trascritto in un ricorso e depositato in Tribunale dove seguirà l'iter tradizionale.
Perché scegliere la procedura collaborativa?
Perché i clienti con l'assistenza dei loro avvocati in un clima di collaborazione individuano nella massima trasparenza la soluzione migliore per ambo le parti e, ancora, perché si tratta di una procedura più celere di quella giudiziale.
Avv. Luisa Camboni
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Data: 11/09/2016 18:30:00Autore: Avv. Luisa Camboni