Somministrazione lavoro e staff leasing: evoluzioni della questione Francesco Chinni e Sergio Di Dato - 02/12/24  |  Il licenziamento del lavoratore a seguito di un controllo occulto e la privacy Andrea Pedicone - 24/11/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom – ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom – ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Gli avvocati e il sesto senso

Per capire chi ci si trova davanti o per "fiutare" gli affari, questa speciale forma di istinto è un grande vantaggio per la professione


di Valeria Zeppilli – Per fare gli avvocati serve il sesto senso? Sembrerebbe proprio di sì!

Le valutazioni da fare nell'esercizio della professione e le decisioni da prendere quotidianamente trovano un valido sostegno in questa speciale forma di istinto.

Il sesto senso è quindi, indubbiamente, una qualità utile per gli avvocati, anche se non tutti sono concordi sul fine per il raggiungimento del quale può essere sfruttata.

Alcuni, infatti, ritengono che il sesto senso sia indispensabile soprattutto per capire chi ci si trova davanti. Cosa che comporta dei grandi vantaggi per gli avvocati: inquadrare subito colleghi, clienti e controparti evita molte fatiche.

Peraltro il confronto con la varietà del genere umano è uno degli aspetti caratteristici della professione, tanto che gli avvocati che non sappiano fotografare le persone che li circondano dopo qualche anno di pratica, si contano sulle dita: infatti chi non ha questo sesto senso lo impara, specie per individuare i furbi mascherati da ingenui. Non aveva torto il protagonista del libro Per non aver commesso il fatto (di Michele Navarra, edito da Giuffrè) nel rimuginare tra sé e sé: "noi avvocati impariamo immediatamente a riconoscerli i tipi così: sviluppiamo una specie di sesto senso per queste cose. È l'istinto di sopravvivenza".

Altri, però, il sesto senso lo sfruttano per altri fini. Ad esempio? Per arricchirsi. Almeno quelli statunitensi!

Anche questa volta è la letteratura che lo insegna. Lamar, nel libro Il Socio di John Grisham (Edito da Mondadori), rivolgendosi a un collega avvocato affermava: "quando sarai con noi da un anno, imparerai a lavorare dieci ore e a metterne in conto il doppio al cliente. È una specie di sesto senso che tutti gli avvocati acquisiscono". Non in Italia o almeno non in quella "moderna", si può a pieno titolo aggiungere (e in questo caso per fortuna!).

In ogni caso, ciò che è certo è che fare l'avvocato è una palestra per sviluppare il sesto senso, che torna utile sempre, anche nella vita di tutti i giorni.

Data: 09/10/2016 09:00:00
Autore: Valeria Zeppilli