Professionisti e autonomi: cosa cambia con la riforma
di Marina Crisafi – Maggiori tutele contro i ritardi nei pagamenti e nelle transazioni commerciali. Estensione del perimetro delle spese di formazione a tutte quelle collegate all'incarico professionale, e ancora, indennità di maternità pur continuando a lavorare e sospensione dei contributi in caso di malattia o infortunio. Sono queste le principali novità del c.d. "Jobs Act degli autonomi" che ha ricevuto ieri il primo sì dall'aula del Senato (con 173 sì, 0 contrari e 53 astenuti) per passare ora alla Camera per il via libera definitivo.
Il provvedimento (qui sotto allegato), che interessa oltre due milioni di lavoratori si avvia quindi, secondo le intenzioni del Governo, ad essere approvato entro l'anno, "in modo tale – afferma Maurizio del Conte, consigliere giuridico di palazzo Chigi e presidente Anpal – da far entrare in vigore le nuove regole già da gennaio".
Il ddl, pensato "a sostegno e promozione del lavoro autonomo e del lavoro agile" come dichiarato dal relatore Maurizio Sacconi (Ap), nei suoi 22 articoli contiene una serie di misure significative per i liberi professionisti: a partire da quelle fiscali e previdenziali, sino alle tutele nei pagamenti e alla possibilità di aggregarsi in "reti, consorzi o forme associate" per accedere ai bandi di gara e concorrere agli appalti privati. Il testo contiene anche una delega al Governo per individuare gli "atti pubblici" che saranno devoluti alle professioni ordinistiche attraverso il riconoscimento del loro ruolo sussidiario (e di terzietà).
Ecco le novità:
Spese formazione interamente deducibili
Professionisti e autonomi potranno dedurre integralmente le spese per la formazione, i convegni, i master e tutto ciò che è collegato all'esecuzione dell'incarico conferito, con l'unico limite del tetto annuo di 10mila euro. Ad essere scaricabili integralmente saranno anche le spese per la polizza contro il mancato pagamento delle prestazioni, mentre potranno dedursi entro 5mila euro annui i costi per i servizi personalizzati di politica attiva erogati dai centri per l'impiego o dai soggetti accreditati.
Clausole abusive
Il ddl estende, innanzitutto, la tutela nelle transazioni commerciali anche ai rapporti tra lavoratori autonomi e imprese, e sancisce una stretta contro le clausole abusive. In particolare, diventano abusive e dunque prive di effetto tutte le clausole che stabiliscono termini di pagamento superiori a 60 giorni dalla consegna della fattura per le prestazioni effettuate; quelle che attribuiscono al committente la facoltà di modificare unilateralmente le condizioni del contratto o, nel caso di contratto avente ad oggetto una prestazione continuativa, di recedere da esso senza congruo preavviso. È considerato abusivo, altresì, il rifiuto del committente di stipulare il contratto in forma scritta.
In tutti i casi indicati, il lavoratore autonomo ha diritto al risarcimento dei danni.
Maternità, congedi e malattia
Novità anche sul fronte lavoristico con l'estensione del periodo dei congedi parentali fino a 6 mesi (in luogo dei tre attuali) entro i primi tre anni di vita del bambino.
Le madri autonome potranno inoltre percepire l'indennità di maternità anche se continuano a lavorare (non scatta infatti l'astensione obbligatoria).
E, in caso di malattia o infortunio, su richiesta dell'interessato, potrà sospendersi il versamento dei contributi per l'intera durata della malattia o dell'infortunio e comunque fino a un massimo di due anni. Il lavoratore potrà rimborsare a rate il debito previdenziale accumulato in ragione della sospensione in un arco di tempo pari a 3 volte il periodo della sospensione stessa.
Inoltre, gravidanza, malattia e infortunio per i lavoratori che prestano attività in via continuativa per il committente, non comporteranno l'estinzione del rapporto di lavoro, "la cui esecuzione rimane sospesa, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a 150 giorni per anno solare", fatto salvo comunque il venir meno dell'interesse del committente.
Appalti e invenzioni
Tra le tante novità introdotte dal ddl anche la possibilità per gli autonomi di aggregarsi in "reti, consorzi o forme associate", anche temporanee, al fine di accedere ai bandi di gara, potendo concorrere in tal modo all'assegnazione di appalti privati.
Il ddl riconosce poi i diritti di utilizzazione economica in caso di invenzioni, a meno che l'attività inventiva sia già prevista come oggetto del contratto.
Lo smart working
Il testo varato da palazzo Madama incoraggia il lavoro agile definendolo come un lavoro "per obiettivi", svolto grazie all'impiego delle tecnologie digitali, e rinviando agli accordi tra lavoratori e datori l'individuazione delle modalità di svolgimento. Nell'accordo, andranno indicati, tra le altre cose, anche i tempi di riposo e le misure tecniche e organizzative necessarie per garantire la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro.
Data: 04/11/2016 15:00:00
Autore: Marina Crisafi