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Il decreto fiscale è legge: sì del Senato

Dalla sanatoria delle cartelle all'addio ad Equitalia e agli studi di settore, tutte le misure e il testo in allegato


di Marina Crisafi – Con 162 voti a favore (86 no e un astenuto), il Senato ha appena votato la fiducia chiesta ieri dal Governo sulla conversione del decreto fiscale. Il testo (qui sotto allegato), arrivato blindato dopo la fiducia approvata alla Camera, diventa quindi legge dello Stato, rendendo definitive tutte le misure in esso contenute: a partire dalla sanatoria delle cartelle al funerale di Equitalia e degli studi di settore, passando per le novità che riguarderanno le partite Iva. Si stima che la versione finale del provvedimento, che contiene un pezzo della manovra di fine anno, porterà, rispetto all'impianto originario scritto dall'esecutivo, qualcosa come 1,4 miliardi di euro in più tra il 2017 e il 2018, per un'entrata complessiva di 4,6 miliardi solo nel 2017, grazie soprattutto all'estensione della definizione agevolata all'anno in corso.

I punti chiave:

Addio ad Equitalia

Dal primo luglio 2017, Equitalia chiude definitivamente i battenti per cedere il passo all'Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il nuovo ente svolgerà tutte le attività di riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali di comuni, province e relative società partecipate. Si dirà addio anche all'aggio che sarà sostituito con un nuovo modello di remunerazione dell'ente, definito con futuro provvedimento. Sul fronte dipendenti, gli ex lavoratori di Equitalia passeranno alla costituenda struttura senza dover sostenere alcuna procedura di selezione. La nuova agenzia di riscossione sarà a tutti gli effetti un "grande fratello" potendo estendere la propria azione a tutte le banche dati, ivi comprese quelle relative ai rapporti di lavoro.

Rottamazione ampia delle cartelle

L'operazione rottamazione definitiva riguarderà tutti i ruoli relativi al periodo 2000-2016, potendo riguardare anche il singolo carico (iscritto a ruolo o affidato). Saranno comprese anche le violazioni del codice della Strada, limitate però agli interessi, inclusi quelli per ritardato pagamento. Anche regioni, comuni e province potranno rottamare le cartelle "locali".

Gli interessati avranno più tempo per proporre domanda, fino al 31 marzo 2017 (in luogo del 23 gennaio) e potranno pagare fino a 5 rate, con il 70% da definire entro il 2017 e il restante 30% entro il 2018.

Moratoria estiva del fisco

Il fisco andrà in vacanze dal 1° agosto al 4 settembre di ogni anno, congelando i termini di 30 giorni per il pagamento delle somme dovute a seguito dei controlli automatici, formali e della liquidazione delle imposte sui redditi a tassazione separata.

Inoltre, dall'1 al 31 agosto è prevista la sospensione dei termini per la trasmissione di documenti e informazioni richiesti dall'Agenzia delle Entrate (o da altri enti impositori) ai contribuenti.

Addio studi di settore

Definitivo l'addio agli studi di settore che vengono aboliti e sostituiti dagli "indici sintetici" di affidabilità fiscale, accompagnati da livelli di premialità per i contribuenti che si dimostrano più affidabili, con la progressiva riduzione o esclusione degli accertamenti.

Abolito il Tax Day

Si dirà addio anche al Tax Day, grazie allo slittamento dal 16 al 30 giugno del termine per il versamento a saldo di Irpef e Irap. Spostata anche la scadenza (dal 16 giugno all'ultimo giorno del mese) del versamento di Ires e Irap.

Sanatoria accise

Entro il 30 settembre 2017, l'Agenzia delle Dogane potrà definire, con transazioni, le liti fiscali aventi per oggetto il recupero dell'accisa su prodotti energetici, alcol (e bevande alcoliche) precedenti il primo aprile 2010.

Per far pace con il fisco, occorrerà pagare il 20% dell'accisa e della relativa imposta sul valore aggiunto. Saranno esclusi, invece, interessi, mora e sanzioni. Il pagamento, inoltre, potrà essere effettuato a rate (fino a 7 annuali).

Partite Iva inattive

Le partite Iva c.d. dormienti, dei soggetti che negli ultimi tre anni non hanno esercitato attività d'impresa, saranno chiuse d'ufficio dall'Agenzia delle Entrate.

Il tutto senza le sanzioni previste per la mancata presentazione della dichiarazione di cessazione attività ai fini Iva che saranno abolite.

Semplificazioni e nuovi obblighi

Da un lato il decreto fiscale abolisce dall'1 gennaio prossimo la comunicazione dell'elenco dei clienti e fornitori (c.d. spesometro) per i soggetti passivi Iva. Dall'altro, però, vengono introdotti due nuovi adempimenti trimestrali e per via telematica: la comunicazione analitica dei dati delle fatture emesse e ricevute e quella dei dati delle liquidazioni periodiche Iva. Solo per il prossimo anno la comunicazione sarà semestrale.

Una riforma che ha scatenato polemiche e allarme tra i professionisti soprattutto in ordine alla sproporzione tra i crediti di imposta previsti e le sanzioni in caso di violazioni dei nuovi obblighi (leggi: "Partite Iva: errore di 1 euro multa da 5mila").

Viene anticipata inoltre di un anno la soppressione delle comunicazioni relative alle operazioni intercorse con operatori economici dei paesi black list.

Data: 24/11/2016 18:50:00
Autore: Marina Crisafi