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Addio a medici di famiglia, chirurghi e pediatri

Il numero chiuso a medicina e il blocco delle assunzioni sta lasciando molti italiani senza medico di base. E non solo: mancano anche specialisti e pediatri


L'allarme dell'Enpam

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La carenza di personale medico sta venendo a galla in maniera preoccupante nel corso degli ultimi mesi, non solo con stretto legame all'emergenza Covid-19, ma su diversi fronti. Basti pensare che, alla luce dei numerosi pensionamenti, il medico di famiglia sta diventando quasi un "miraggio" per molti italiani.

Ma non è una novità: già nel corso del congresso nazionale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) del 2016, l'Enpam aveva diffuso dei dati abbastanza allarmanti, presumendo che entro il 2023 sarebbero andati in pensione 21.700 medici di famiglia, ovverosia oltre 3.000 ogni anno. Se si considera che, dall'altro lato, le borse programmate dalle Regioni per l'accesso alla professione spesso non superano le 900 unità, il conto è presto fatto.

Ma davvero a breve un italiano su tre resterà senza medico di base?

Poche borse e pochi soldi

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Certo non lascia ben sperare il fatto che le borse regionali per i medici di medicina generale sono ancora oggi davvero troppo poche rispetto alle esigenze e peraltro ammontano a circa 800 euro al mese, ovverosia a meno della metà dei 1.700 euro corrisposti agli specialisti (circostanza che evidentemente scoraggia i giovani medici dall'intraprendere questa strada).

Carenza medici di base: la situazione regionale

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La forte carenza di medici di base è stata anche di recente riscontrata dalle grida di allarme provenienti da più fonti e da più zone del paese.

A gennaio 2021, nel corso dell'evento "Formazione medica e qualità dell'assistenza in Puglia" tenutosi a Bari, la Fimmg ha presentato uno studio dal quale emerge che solo tra il 2020 e il 2024 nella Regione andranno in pensione 1414 medici di medicina generale. Nel 2030, l'80% dei medici di assistenza primaria attualmente in servizio avrà maturato i requisiti pensionistici minimi.

Effettivamente la Regione ha aumentato i posti messi a bando; tuttavia si è potuto riscontrare che solo il 75% dei corsisti giunge al diploma e ciò anche in ragione della minore attrattività retributiva degli importi corrisposti rispetto a quelli della borsa di studio specialistica.

In Friuli Venezia Giulia, a mostrare tutte le sue preoccupazioni è stata la consigliera regionale Simona Liguori, che, nel corso della seduta della Commissione salute di febbraio 2021, ha riscontrato che c'è un'intera generazione di medici di famiglia che sta andando in pensione e che, anche considerando il ruolo che i medici di base avranno nella vaccinazione contro il Covid-19, non si può più attendere per trovare una soluzione al problema.

Non va meglio in Emilia Romagna, dove su 155 posti messi a bando, 74 sono rimasti vuoti. In questo caso, la colpa è stata attribuita alla scorretta programmazione universitaria, oltre al ritardo con il quale si è deciso di affrontare il boom di pensionamenti che si sta verificando in questi anni.

Nelle Marche l'incremento dei pensionamenti iniziato qualche anno fa sta portando, considerato il periodo 2018-2026, a un deficit di 335 medici di base. Si consideri solo la situazione di Macerata: già a marzo 2021, secondo l'allarme lanciato dal presidente dell'ordine dei medici, all'Asur Area Vasta 3 mancano trenta professionisti.

In Calabria ci sono Comuni interi rimasti senza medico: si pensi a San Giovanni in Fiore che, nel 2021, conta 4mila abitanti e neanche un medico.

Il dato è preoccupante anche se si guarda all'intera sanità ragionale: come reso noto dall'Amsi, entro il 2026 la Calabria sarà sotto complessivamente di 3mila medici.

Anche in Piemonte sono state diffuse stime tutt'altro che rassicuranti: a inizio 2020, la carenza di medici di famiglia avrebbe lasciato 70mila cittadini senza assistenza.

Con il nuovo anno si avvera la previsione del sindacato che già nel 2017 aveva lanciato l’allarme. La crisi è dovuta alle poche borse di studio per la categoria. La situazione è difficile in tutta la regione, diventa emergenza nei paesi di montagna

Infine, possiamo citare le stime dell'ATS di Bergamo, che prevede che entro il 2023 il 20% dei medici di base andrà in pensione. In realtà, in Lombardia il numero delle borse di studio è aumentato significativamente, ma solo negli ultimi anni. Il vuoto, quindi, dovrebbe verosimilmente colmarsi, ma non in tempo.

Complessivamente, secondo l'Ansa, in tutta la penisola entro il 2028 saranno andati in pensione circa 34mila medici di base, mentre ogni anno ne arrivano solo poco più di mille.

L'interrogazione al Ministro della salute

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Di recente, la questione è giunta (di certo non per la prima volta) all'attenzione del Ministro della salute che, a gennaio 2021, è stato il destinatario di un'interrogazione parlamentare (interrogazione a risposta scritta n. 4/08070), avente specificamente ad oggetto lo scenario della regione Lombardia (individuata, nonostante quanto riferito sopra, come una di quelle in cui "le perduranti criticità della sanità territoriale, derivanti dalla carenza dei medici di medicina generale, sono maggiormente accentuate dai numerosi pensionamenti, destinati, secondo le stime, ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni"), ma il cui riscontro può interessare l'intero territorio nazionale.

In tale interrogazione, in particolare, si chiede al Ministro della salute quali iniziative intenda prendere, per quanto di competenza, per garantire l'effettività e la continuità della tutela assistenziale, tenendo conto, tra le altre cose, che "i dati della Federazione italiana medici medicina generale sono allarmanti e destano molta preoccupazione in quanto rivelano che, nei prossimi cinque anni, su tutto il territorio nazionale, cesseranno di esercitare la propria professione 14.908 medici di famiglia, con la conseguenza che circa 14 milioni di italiani potrebbero rimanere senza medico di base, considerando altresì la stima negativa prevista per il 2028, allorquando verranno a mancare 33.392 medici di famiglia sull'intero territorio nazionale".

Pediatri e altri specialisti

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La crisi, in ogni caso, non riguarda solo i medici di base: il rigido numero chiuso, il blocco delle assunzioni, l'errata programmazione delle scuole di specializzazione dovrebbero presto far sentire la mancanza anche di altri medici.

Uno studio del sindacato Anaao, a tale proposito, ha segnalato una situazione davvero drammatica, rilevando che nel 2025 saranno 16.500 i medici specialisti che mancheranno all'appello. In particolare, la carenza riguarderà i pediatri e i medici dell'emergenza.

Data: 14/04/2021 11:00:00
Autore: Valeria Zeppilli