Contributo IVS: che cos'è
- Contributo IVS: chi deve pagarlo
- Quando si paga il contributo IVS
- Le aliquote
- Contributo IVS 2020
- Contributo IVS in busta paga
Contributo IVS: chi deve pagarlo
In sostanza il contributo IVS (acronimo di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) va pagato dai lavoratori iscritti all'Inps o alle gestioni separate direttamente all'istituto, se autonomi, o per il tramite del proprio datore di lavoro che effettua una trattenuta in busta paga, se dipendenti.
Al versamento (diretto o meno) del contributo IVS sono tenuti innanzitutto i dipendenti del settore privato e gli apprendisti.
Ad essi si affiancano i collaboratori autonomi iscritti alla gestione separata, gli artigiani, i commercianti, gli artisti dello spettacolo e i giornalisti iscritti all'Inpgi.
Devono pagare il contributo, poi, anche i mezzadri, i coloni e i coltivatori diretti.
Restano invece esclusi dal versamento i dipendenti pubblici.
Quando si paga il contributo IVS
Il versamento dei contributi Ivs viene suddiviso in 4 rate annuali:
- una prima quota va pagata il 16 maggio
- la seconda il 20 agosto
- la terza quota il 16 novembre
- infine la quarta il 16 febbraio
Le aliquote
Non tutti i lavoratori sono assoggettati alla stessa aliquota IVS: essa, infatti, varia a seconda della categoria di appartenenza.
L'ammontare del contributo, poi, è influenzato anche da altri fattori, come il reddito minimo e massimo e il reddito di fascia.
Nel complesso, l'aliquota contributiva è determinata annualmente dall'Inps.
Contributo IVS 2020
Aliquota IVS lavoratori iscritti alla gestione separata
Per quanto riguarda i lavoratori iscritti alla gestione separata, in forza di quanto previsto dalla circolare 12/2020, per i collaboratori occasionali, a progetto o venditori porta a porta che non siano iscritti ad altre forme di previdenza per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll l'aliquota complessiva per il 2020 è del 34,23% (di cui 33% IVS + 0,72% + 0,51% aliquote aggiuntive) p
Se tali categorie di lavoratori non sono iscritti ad un'altra forma di previdenza per la quale non è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll, invece, l'aliquota complessiva è pari a 33,72% (33% IVS - 0,72% aliquota aggiuntiva).
Se esse, infine, sono titolari di pensione o sono provviste di un'altra tutela pensionistica obbligatoria, l'aliquota scende al 24%.
Per quanto riguarda gli autonomi e i professionisti iscritti alla gestione separata, l'aliquota è del 25% + 0,72% o del 24% a seconda che non siano o siano iscritti ad altre forme di previdenza.
Essi, però, sono gravati in maniera diretta del pagamento del 100% dell'aliquota e non di solo 1/3 con i restanti 2/3 a carico del datore di lavoro, come accade per gli altri lavoratori iscritti alla gestione separata.
Aliquota IVS artigiani e commercianti
Venendo agli artigiani e ai commercianti, secondo quanto stabilito dalla circolare Inps 28/2020, l'aliquota è del 24% per gli artigiani di età superiore a 21 anni, del 21,90% per gli artigiani di età inferiore a 21 anni, del 24,09% per i commercianti di età superiore a 21 anni e del 21,99% per i commercianti di età inferiore a 21 anni.
Si tiene inoltre conto dei limiti minimi e massimi fissati dall'Inps.
Con riferimento agli artigiani e ai commercianti si segnala, poi, che del contributo IVS non sono gravati solo i titolari dell'attività ma anche i loro familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado), nel caso in cui lavorino in maniera continuativa e prevalente nell'impresa.
Aliquota IVS coltivatori diretti, coloni e imprenditori agricoli
Infine, per quanto riguarda i coltivatori diretti, i coloni, i mezzadri e gli imprenditori agricoli, l'aliquota è fissata nella misura del 24%, senza differenziazione né per età né per zona di attività, al contrario di quanto avveniva in passato.
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Contributo IVS in busta paga
Per i lavoratori dipendenti, in genere, il contributo IVS è trattenuto in busta paga, ove si trova un'apposita casella denominata "contributo IVS INPS".
In questi casi, quindi, non bisogna preoccuparsi di eseguire il versamento, dato che lo stesso è prelevato direttamente dallo stipendio, tenendo conto del fatto che il contributo non è interamente a carico del lavoratore e che una percentuale è quindi corrisposta dal datore di lavoro. Più in particolare, la quota gravante sul lavoratore è del 9,19%.
Vedi anche la guida La busta paga
Data: 11/03/2020 09:00:00Autore: Valeria Zeppilli