La mobilità per compensazione
di Valeria Zeppilli – Il Testo unico sul pubblico impiego, di cui al decreto legislativo numero 165/2001, detta non solo la disciplina che regola l'accesso al lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni ma anche, con una norma particolare, le modalità con le quali è possibile il passaggio diretto di dipendenti tra amministrazioni diverse.
Ci si riferisce, in particolare, a quanto stabilito dall'articolo 30, il quale sancisce che i posti vacanti in organico possono essere ricoperti dalle amministrazioni mediante passaggio diretto di dipendenti in servizio presso altre amministrazioni, che appartengano a una qualifica corrispondente e facciano domanda di trasferimento.
- Assenso dell'amministrazione di appartenenza
- Bando
- Riqualificazione dei dipendenti
- Vittime di violenza di genere
Assenso dell'amministrazione di appartenenza
Per regola generale, la mobilità per compensazione necessita dell'assenso preventivo al trasferimento da parte dell'amministrazione di appartenenza del dipendente interessato.
Non mancano, tuttavia, delle eccezioni.
Lo stesso articolo 30 prevede, infatti, che in via sperimentale l'assenso non è richiesto per il trasferimento tra le sedi centrali di differenti ministeri, agenzie ed enti pubblici non economici nazionali.
Con riferimento a tali amministrazioni, più in particolare, si prevede che l'amministrazione di appartenenza dispone il trasferimento entro due mesi dalla richiesta dell'amministrazione di destinazione, fatti salvi i termini previsti per il preavviso e a condizione che quest'ultima abbia una percentuale di posti vacanti superiore alla prima.
Bando
Operativamente, il passaggio diretto di dipendenti tra diverse amministrazioni avviene a seguito della pubblicazione di un bando sul sito istituzionale della P.A. interessata ad accogliere personale.
Tale bando deve indicare sia i posti che si intende ricoprire ricorrendo alla mobilità per compensazione che i requisiti e le competenze professionali richieste. Esso deve essere pubblicato per 30 giorni.
Riqualificazione dei dipendenti
Una volta accolta la domanda di trasferimento, l'amministrazione di destinazione è tenuta a farsi carico dell'eventuale riqualificazione dei dipendenti.
A tal fine, nel caso in cui si renda necessaria la predisposizione di percorsi di formazione specifici o settoriali, è possibile per la stessa avvalersi della Scuola nazionale dell'amministrazione.
In ogni caso le risorse utilizzate per la riqualificazione, sia umane che strumentali che finanziarie, devono essere quelle disponibili a legislazione vigente e non devono comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Vittime di violenza di genere
Nel disciplinare il passaggio diretto di dipendenti in servizio presso altre amministrazioni, il Testo unico sul pubblico impiego prende in particolare considerazione il caso in cui una dipendente sia rimasta vittima di violenza di genere e sia per ciò stata inserita in specifici percorsi di protezione.
Laddove questi ultimi siano certificati debitamente dai servizi sociali del Comune di residenza, infatti, alla dipendente è data facoltà di presentare una domanda di trasferimento presso un'altra amministrazione che si trovi in un Comune diverso da quello in cui la stessa risiede.
Di tale domanda deve essere data preventiva comunicazione all'amministrazione di appartenenza che, entro quindici giorni dalla sua ricezione, dispone il trasferimento.
In ogni caso, il trasferimento è comunque subordinato alla sussistenza, nell'amministrazione di destinazione, di posti vacanti corrispondenti alla qualifica professionale della lavoratrice interessata.
Data: 30/12/2016 12:00:00Autore: Valeria Zeppilli