Troppi fiori sulle tombe? Multe da 500 euro
di Gabriella Lax - Vasi dei fiori fuorilegge e raggi laser contro i piccioni. Non c'è pace in alcuni cimiteri italiani che sembrano diventati, per motivi differenti, campi di battaglia. Singolare la storia che arriva dal comune di Corno Giovine, un piccolo centro della Bassa Lodigiana che non arriva a contare 1.200 abitanti, dove il sindaco, Piero Bernocchi, ha deciso una multa fino a 500 euro per chi infesta con tanti vasi di fiori e ceri le tombe del piccolo cimitero da 200 loculi. La "bomba" è scoppiata durante le celebrazioni della giornata dei defunti, il 2 novembre scorso. Interstizi tra le tombe e vialetti erano talmente pieni di vasi di fiori, piante ornamentali e ceri che non si riusciva a camminare. Così, a Natale arriva l'ordinanza che decreta l'obbligo di rimuovere «vasi, lumini, piante e ornamenti dagli interstizi fra le tombe dai marciapiedi antistanti i loculi e dallo spazio riservato al passaggio dei visitatori». Ed ancora vasi e luci votive davanti ai loculi saranno ammessi solo per le nuove sepolture e per il tempo necessario al montaggio della lapide. Massimo dieci giorni, oltre i quali fiori e corone dovranno sparire per non invadere gli spazi altrui o intralciare chi lavora. E per i trasgressori in arrivo le salate multe. I cittadini non hanno preso bene la decisione adottata dal comune, provando a far sentire la loro voce, anche sui social. Ma non è servito. Forte del concetto della sacralità del luogo, il primo cittadino ha spiegato che il provvedimento non ha intenti punitivi bensì educativi. Ed i primi frutti sono arrivati: sono bastate due settimane e nel campo santo pare sia tornato l'ordine.
Altro comune altra battaglia. Stavolta il nemico sono i piccioni. Così nel Comune di Sant'Angelo, per esempio, è stata adottata una tecnologia ultramoderna per difendere tombe e cappelle gentilizie dall'assalto di stormi di piccioni che hanno ridotto alcuni spazi del cimitero a un deposito di sterco. Un problema che si ripresentava da anni e che più volte era stato segnalato dall'Asl per il rischio di carenza di igiene derivante dall'imbrattamento di lapidi e vialetti. L'amministrazione locale ci aveva provato con un falco predatore ad allontanare i piccioni, tuttavia l'esperimento era fallito. Ora si è deciso di ricorrere al laser. Qualche giorno fa, per accertarsi della procedura, il sindaco del comune Maurizio Villa si è presentato al campo santo per verificare personalmente l'efficacia del raggio. Ed agli animalisti le rassicurazioni: non è un metodo cruento. Si tratta di un fascio verde smeraldo che viene proiettato attraverso un mirino e ha una gittata di cinque chilometri. Risultato? I piccioni si disperdono infastiditi e non tornano più.
Data: 08/01/2017 19:00:00
Autore: Gabriella Lax