Cassazione: i giudici siano più discreti
di Marina Crisafi – "Più riserbo dalle toghe, troppe fughe di notizie". È questo uno dei principali moniti lanciati oggi in occasione della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario svoltasi a Roma in Cassazione alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Grande assente invece, per la prima volta, l'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), in polemica col governo sulla questione della proroga dei pensionamenti dei giudici.
L'inaugurazione "riprenderà" sabato nei vari distretti di Corte d'appello.
Tanti i temi "delicati" trattati, tra cui oltre alla fuga di notizie e all'invito al maggiore riserbo, l'urgenza della riforma penale, i processi per corruzione e le adozioni gay.
Maggiore riserbo dai pm
A lanciare l'allarme della fuga di notizie è il procuratore generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo, che parla di "fenomeno grave – che - rischia di ledere il principio costituzionale di non colpevolezza". L'invito alle toghe è quello "al riserbo" imposto anche, ha ricordato Ciccolo, dalla stessa Corte di Strasburgo che "ha ribadito che ai magistrati è imposta la massima discrezione anche là dove si sia trattato di sostenere pubblicamente le ragioni e la bontà dell'attività giudiziaria svolta".
Riforma processo penale, via reato di clandestinità
Sulla necessità della riforma del processo penale, attualmente ferma al Senato, e dell'eliminazione del reato di clandestinità si è soffermato il presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, criticando nel suo intervento anche le lunghe indagini e le "distorsioni del processo mediatico" favorite altresì dalla "spiccata autoreferenzialità" di alcuni pm.
Un giudizio condiviso anche dal ministro della giustizia Andrea Orlando che ha ribadito l'esigenza di una riforma contenente "modifiche incisive".
Corruzione, pochi processi
Spazio anche ai "pochi processi per corruzione" nell'intervento del presidente Canzio che ha evidenziato la "percezione – avvertita nel Paese - di una diffusa corruzione sia nella Pubblica amministrazione che tra i privati" che tuttavia non trova riscontro "nelle statistiche giudiziarie". I dati registrano, infatti, ha spiegato Canzio, "un numero esiguo di giudizi penali per siffatti gravi delitti, con appena 273 procedimenti definiti nel 2016 in Cassazione, pari allo 0,5%". Da qui la necessità di avviare "un'approfondita riflessione sull'efficacia delle attuali misure, preventive e repressive, di contrasto del fenomeno – affinchè - ne sia consentita l'emersione nelle sue reali dimensioni".
Adozioni gay
Il presidente si è soffermato anche sulle adozioni gay, ribadendo che la Cassazione "non si sottrae, ma serve una legge".
Giustizia, situazione migliore
Sul delicato tema della giustizia ha espresso "ottimismo" il ministro Orlando, sostenendo che il peso delle "patologie" è stato ridotto. "Dovevamo misurarci con tre emergenze – ha affermato infatti il Guardasigilli - il sovraffollamento carcerario, le carenze di personale, la mole dell'arretrato e i tempi della giustizia e le abbiamo affrontate". Occorre proseguire l'azione di riforma, perché la situazione "rimane difficile – ha sottolineato il ministro - ma si è già sensibilmente ridotto il peso di quelle patologie, cronicizzatesi nel corso di troppi anni" e si è innescata "una dinamica virtuosa – che – consente di guardare con fiducia al prossimo futuro". Quanto alle carceri, ha proseguito Orlando, "è cessata l'emergenza dovuta al sovraffollamento". A fronte di una diminuzione dei detenuti, "accompagnata da un incremento delle pene alternative, si è registrato un incremento di 4000 posti detentivi regolamentari" ha aggiunto, enucleando i dati che vedono ad oggi 54.653 detenuti, di cui 9.337 in attesa di giudizio (contro gli oltre 11mila del 2013) e 9.586 (contro gli 11.723 del 2013). "Il quadro che rappresento non è ancora roseo – ha concluso, consapevole che "esistono tuttora situazioni difficili" e che "occorre un cambio di mentalità, per potenziare la mediazione penale, l'esecuzione esterna e la messa alla prova".
Data: 26/01/2017 21:00:00Autore: Marina Crisafi