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Divorzio: il 20% per colpa del gioco d'azzardo

Per l'Ami bisogna introdurre tessera con tetto massimo di giocate mensili


di Redazione - Introdurre una tessera personale "per verificare le giocate di ciascun cittadino, stabilendo un tetto massimo". È questa l'idea dell'Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, che in questi giorni ha organizzato un convegno per fare il punto sul fenomeno della ludopatia e sulle possibili soluzioni per arginarla. Il punto è, spiega il presidente Ami, Gian Ettore Gassani, che "il gioco d'azzardo – così come – il consumo di sostanze stupefacenti, quali la cocaina, stanno contribuendo in modo determinante e drammatico alla disgregazione di numerose famiglie, alla proliferazione di procedure di separazione e divorzio, a migliaia di pignoramenti immobiliari e all'adozione di provvedimenti giurisdizionali a tutela di migliaia di minori coinvolti in tali vicende".

Stando ai dati, prosegue il presidente dei matrimonialisti, "il 20% delle separazioni dipende dall'uso di sostanze stupefacenti e dal gioco d'azzardo patologico. Si calcola che in Italia ci siano 2 milioni di giocatori d'azzardo nell'ambito di una fortissima dipendenza".

Si è di fronte ad una "scottante emergenza nazionale" denuncia ancora e ad "un vicolo cieco", perché "vi è l'amara considerazione che lo Stato da una parte ricava enormi profitti dal gioco d'azzardo e, dall'altra, cerca di individuare misure per combatterlo". Senza contare che il gioco "resta l'unica speranza per molta gente in difficoltà che tenta la fortuna nel modo peggiore".

Data: 21/02/2017 10:00:00
Autore: Redazione