Avvocati: addio all'Oua, chi pagherà i debiti degli ordini?
di Marina Crisafi - Ammontano a quasi 4 milioni di euro i contributi non riscossi dall'Organismo unitario dell'avvocatura che nell'ottobre scorso, ha ceduto il passo al nuovo Organismo congressuale forense (leggi: "Avvocatura: addio all'Oua nasce la nuova governance").
Somme che, stando ai dati dell'ultimo rendiconto del 2016, riportato da ItaliaOggi, l'Oua avrebbe maturato dal 2004 al 2016 (di cui solo 1 milione nell'ultimo anno) e che ora sarebbe pronto a riscuotere.
I crediti dell'ex organo di rappresentanza politica dell'avvocatura sono maturati nei confronti degli ordini forensi territoriali, che a loro volta li hanno riscossi da parte degli avvocati iscritti, attraverso la quota associativa versata ogni anno all'ordine di appartenenza.
Così mentre una parte degli ordini è in perfetta regola, alcuni invece sono in una posizione debitoria, non avendo versato le somme all'Oua.
I dati, riporta ancora Italiaoggi, sono contenuti nel documento di rendiconto pubblicato sul sito dell'ordine degli avvocati di Torino, dove è compreso anche il bilancio con l'indicazione degli ordini territoriali e delle rispettive situazioni debitorie e non.
Resta ora da capire, in questa fase di passaggio delle consegne, gestita dall'ex presidente Mirella Casiello, le iniziative che l'Oua deciderà di intraprendere nei confronti degli ordini morosi.
Data: 24/02/2017 19:30:00
Autore: Marina Crisafi