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Processo civile: cosa cambia con la riforma

Dall'abolizione dei tribunali minorili alla stretta sulle liti temerarie. Ecco la carrellata delle novità del ddl di riforma del processo civile in discussione al Senato


di Valeria Zeppilli – La Commissione giustizia del Senato è tornata nei giorni scorsi ad occuparsi della riforma del processo civile, approvata già dalla Camera e, quindi, giunta ora a un passo dal raggiungimento della meta.

Le novità che potrebbero interessare ben presto il processo civile sono numerose. Ecco le principali.

L'abolizione dei tribunali minorili

Un articolo del ddl all'esame del Senato prevede la soppressione dei tribunali e delle procure minorili, che dovrebbero confluire all'interno dei tribunali ordinari, in apposite sezioni specializzate. Si tratta senza ombra di dubbio dell'aspetto più discusso della riforma, oggetto di numerose proposte di stralcio e al centro di proteste acerrime diffuse su tutta la penisola (leggi: "Aimmf: salviamo i tribunali per i minorenni").

Rito sommario obbligatorio

La riforma potrebbe, poi, semplificare il primo grado di giudizio rendendo obbligatorio il rito sommario semplificato di cognizione dinanzi al giudice monocratico e lasciando il rito ordinario per le sole cause del tribunale collegiale (che potrà comunque decidere anche a seguito di trattazione orale della causa).

Il processo di primo grado, poi, dovrebbe avere una prima udienza fissata entro massimo tre mesi e le eccezioni, le conclusioni e i mezzi di prova sottoposti a termini perentori. Si concluderà, infine, con sentenze concise.

Risoluzione stragiudiziale delle controversie

In tema di risoluzione stragiudiziale delle controversie merita di essere segnalata l'introduzione della negoziazione assistita anche in materia di lavoro, ma solo in via facoltativa, e la valorizzazione dell'arbitrato nei procedimenti speciali.

Anche la conciliazione dinanzi al giudice dovrebbe assumere un ruolo più significativo.

Recupero crediti

Sul versante del recupero crediti si segnala la possibilità di ottenere un decreto ingiuntivo anche producendo fatture accompagnate dalla sola dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà che le stesse sono annotate nelle scritture contabili e l'obbligo per il giudice di concedere sempre l'esecuzione provvisoria parziale per le somme non contestate in pendenza di opposizione.

Le vendite immobiliari, poi, potranno avvenire solo con modalità telematiche a meno che ciò non rappresenti un pregiudizio per i creditori e il giudice potrà chiudere anticipatamente il processo esecutivo dopo tre esperimenti e fatto salvo un quarto a prezzo libero.

I beni di uso quotidiano di modesto valore diverranno impignorabili, gli immobili pignorati dovranno essere liberati a partire dalla nomina del custode, i veicoli pignorati saranno iscritti in apposte banche dati, l'espropriazione dei beni indivisi avverrà per intero e non pro quota.

Liti temerarie

Altro aspetto interessante della riforma è rappresentato dall'introduzione di sanzioni più dure per le cd. liti temerarie, che colpiranno con una condanna dal doppio al quintuplo delle spese legali per tutti coloro che agiranno o resisteranno in malafede in giudizio, alla quale si aggiunge il pagamento di una sanzione alla Cassa delle ammende.

Altre novità

Ma le novità non si limitano a queste.

La Commissione giustizia si sta confrontando anche con le nuove sezioni specializzate per l'impresa e il mercato, la codificazione del principio della sinteticità degli atti, la riduzione dei termini per le impugnazioni, il giudice monocratico e il filtro in appello e l'ampliamento del giudizio camerale in Cassazione. Non solo: il ddl di riforma si occupa anche di ufficiali giudiziari, processo civile telematico e incentivi ai tribunali che smaltiranno il carico arretrato. L'occasione dovrebbe essere sfruttata, infine, anche per cancellare il contestatissimo rito Fornero.

Data: 11/03/2017 11:00:00
Autore: Valeria Zeppilli