Acqua: come ripartire le spese per i consumi in condominio
- La ripartizione delle spese in condominio
- I contatori per la contabilizzazione dell'acqua
- La prova dei consumi misurati dal contatore
- Ripartizione delle spese in assenza dei contatori
La ripartizione delle spese in condominio
I contatori per la contabilizzazione dell'acqua
La prova dei consumi misurati dal contatore
Ripartizione delle spese in assenza dei contatori
Tutto chiaro insomma, almeno fino a qualche anno fa.
Nel 2018 e nel 2019 si sono infatti succedute due sentenze del Tribunale di Milano ossia la n. 1280/2018 e la n. 4275/2019, che hanno aperto nuove prospettive sulla ripartizione delle spese dei consumi dell'acqua nei condomini.
In queste sentenze il giudice del capoluogo lombardo ha messo in evidenza come i contatori non possono più, alla luce della normativa vigente, essere considerati come un’opzione.
Se tutti siamo chiamati a un consumo più responsabile dell’acqua, allora i contatori diventano indispensabili per rilevare i consumi, non solo perché la disciplina è di favore, ma soprattuto perché oramai è necessaria.
Del resto l’obbligo della contabilizzazione è previsto da anni per le attività produttive e per il terziario e le Regioni dal 2006 sono tenute ad impegnarsi per razionalizzare i consumi e ridurre al massimo gli sprechi di acqua. Risultati che si ottengono solo con l'installazione dei contatori, grazie ai quali il consumo diventa senza dubbio più consapevole.
Per quanto riguarda i condomini poi, secondo il tribunale lombardo, nulla impedisce comunque all’assemblea di deliberare l’adozione dei contatori per la contabilizzazione dei consumi, anche se il regolamento contrattuale prevede un criterio diverso.
C’è poi chi, come il Tribunale di Roma, nella sentenza n. 6674 del 20 aprile 2021 ammette il criterio di ripartizione mista, prevedendo la contabilizzazione dei consumi per mezzo dei contatori solo nelle unità condominiale in cui si svolgono attività commerciale.
Autore: Lucia Izzo