Bagarinaggio online: 1,7 milioni di euro di multe dall'Antitrust
di Gabriella Lax - Biglietti per i concerti di artisti da Bruce Springsteen a Renato Zero online sulla piattaforma di Ticketone solo per pochi secondi, spariti per poi riapparire, magicamente, e a prezzi maggiorati, su circuiti di rivendita secondari. Un esaurimento dei biglietti sul mercato primario troppo veloce e la quasi contestuale vendita degli stessi sul mercato secondario, dove risultavano venduti a prezzi maggiorati. Da qui la mano pesante dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) che si è abbattuta sulla Ticketone sanzionandola con un milione di euro di multa, per non aver preso misure sufficienti per contrastare il fenomeno del bagarinaggio online (secondary ticketing). Ticketone è la piattaforma che dal 2002 ha un accordo con i principali organizzatori di eventi per la vendita esclusiva online dei relativi biglietti, il passaggio avviene ai prezzi fissati dagli organizzatori (promoters) per conto dell'artista e costituisce il cosiddetto mercato primario dei ticket.
A seguire sono state multate per un totale di 700mila euro altre quattro società (Seatwave, Viagogo Ticketbis, e Mywayticket) che però fanno direttamente bagarinaggio online, non hanno cioè i diritti sulla vendita, come Ticketone, ma rivendono a prezzi maggiorati biglietti comprati su Ticketone.
L'istruttoria dell'Antitrust aveva l'obiettivo di verificare se Ticketone «avesse agito con la diligenza propria del suo ruolo di esclusivista per le vendite online e degli specifici obblighi contrattuali ad esso collegati». Le indagini hanno stabilito che «malgrado fosse tenuto contrattualmente ad predisporre misure antibagarinaggio», gli strumenti adottati da Ticketone non sono stati sufficienti per evitare che una grande quantità dei biglietti venisse comprata dai siti di secondary ticketing, con acquisti automatizzati e di più biglietti alla volta. A Ticketone è stata imputata la violazione dell'art. 20, comma 2 del Codice del Consumo.
Le altre contestazioni alle 4 società sono state fatte in misura diversa per ciascuna piattaforma esaminata, in relazione alla «carente o intempestiva informazione in ordine a diversi elementi essenziali di cui il consumatore ha bisogno per assumere una decisione consapevole di acquisto». Chi voleva acquistare online i biglietti non aveva le informazioni specifiche (il prezzo originario, la collocazione dei posti e le garanzie in caso di annullamento del concerto) e d'altra parte le piattaforme «non chiarivano il proprio ruolo di mera intermediazione svolto sul mercato secondario». A loro l'Antitrust ha irrogato sanzioni per oltre settecentomila euro.
Data: 16/04/2017 18:00:00Autore: Gabriella Lax