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Cos'è l'isopensione e qual è la convenienza

L’isopensione è una modalità di accompagnamento al pensionamento, ovverosia uno scivolo pensionistico, detto anche esodo anticipato dei lavoratori anziani


Cos'è l'isopensione

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L'isopensione è uno strumento utilizzato in caso di eccedenza del personale, per gestire gli esuberi e facilitare il pensionamento dei lavoratori prossimi alla pensione. Ad esso possono accedere le imprese che occupano mediamente più di 15 dipendenti e che abbiano stipulato apposito accordo con le organizzazioni sindacali dei lavoratori più rappresentative a livello aziendale. Tale accordo andrà poi validato dall'Inps che verificherà il rispetto delle condizioni, ad esempio la consistenza organica dell'azienda.

Isopensione: come funziona e quanto dura

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In base all'accordo stipulato, l'azienda si impegna al versamento a favore del lavoratore, per tutta la durata dell'esodo fino a un periodo massimo originariamente fissato in 4 anni, di un assegno d'importo corrispondente a quello del trattamento di pensione maturato in base alle regole vigenti, sia essa di vecchiaia o anticipata, sino a che non si siano perfezionati definitivamente i requisiti per il pensionamento.

La manovra di bilancio 2018 è tuttavia intervenuta sul periodo di cui all'articolo 4, comma 2, della legge 28 giugno 2012, n. 92 stabilendo, per il triennio 2018-2020, la possibilità di estendere la durata massima dell'isopensione da 4 a 7 anni. Tale maggiore durata è stata successivamente prorogata dalla legge di bilancio 2021 (art. 1, comma 345, legge n. 178/2020) sino al 2023.

La prestazione è liquidata a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello di risoluzione del rapporto di lavoro, indipendentemente da quando sia stata presentata la domanda, e cessa di essere erogata alla scadenza, senza che sia prevista una trasformazione automatica in pensione (pensione che, quindi, va espressamente domandata dal lavoratore).

Isopensione: tasse e tredicesima

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Dall'importo dell'assegno corrisposto a chi accede all'isopensione è esclusa la contribuzione figurativa correlata, che dovrà essere versata dall'azienda per il periodo di "esodo" utile per raggiungere il diritto all'assegno pensionistico definitivo.

Sull'importo dell'assegno, poi, non verrà attribuita la perequazione automatica, non spetteranno i trattamenti per il nucleo familiare (ANF) e si applicherà l'Irpef. Inoltre, verrà erogata la tredicesima mensilità e non si effettueranno sull'importo trattenute per il pagamento di oneri come riscatti e ricongiunzioni.


La prestazione, inoltre, è soggetta a tassazione ordinaria e non è reversibile, fatto salvo il diritto dei beneficiari di riscuotere la pensione indiretta in caso di decesso del beneficiario. Al maturare dei requisiti per il pensionamento, l'assegno viene ricalcolato in ragione dell'ulteriore contribuzione versata dall'azienda nel corso dell'isopensione.

Isopensione: le penalizzazioni

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Tramite l'assegno di isopensione, dunque, il lavoratore non subisce alcuna penalità sulla pensione, se sono rispettate tutte le condizioni per accedere al trattamento.

L'operazione si rivela, a contrario, molto onerosa per l'azienda nella fase di "accompagnamento" del lavoratore fino al raggiungimento dei requisiti ordinariamente previsti per accedere alla pensione.

Al momento, infatti, per i datori di lavoro risulterebbe maggiormente conveniente il ricorso all'anticipo pensionistico (Ape) aziendale: per incentivare l'esodo dei lavoratori più anziani, infatti, i datori di lavoro del settore privato, gli enti bilaterali e i fondi di solidarietà, possono intervenire con dei finanziamenti che incrementano l'importo dell'assegno che il lavoratore percepirà all'accesso alla pensione.

Domanda di isopensione

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L'accesso all'isopensione è subordinato alla presentazione dell'apposita richiesta all'Inps da parte del datore di lavoro, che a tal fine deve utilizzare il modulo SC77 e rivolgersi alla sede dell'Istituto presso la quale assolve i propri obblighi contributivi.

Dopo che gli è stata comunicata l'accettazione della garanzia fideiussoria, il datore di lavoro deve presentare all'Inps le domande individuali di prestazione, una per ciascun lavoratore, sottoscritte dall'interessato e dal legale rappresentante dell'azienda.

Leggi anche Pensione 2021: come uscire in anticipo dal lavoro

Data: 20/03/2021 10:00:00
Autore: Lucia Izzo