Avvocati e professionisti: il Ddl autonomi è legge
di Valeria Zeppilli – Il Ddl autonomi, con 158 voti favorevoli, 9 contrari e 45 astenuti, ha ricevuto il via libera definitivo del Senato e, dopo un percorso durato 15 mesi, è divenuto legge.
Le novità sono tantissime e riguardano non solo i lavoratori autonomi ma anche la gestione flessibile del lavoro, con l'ingresso ufficiale nel nostro ordinamento del cd. lavoro agile o smart-working.
Jobs Act, le novità per professionisti e autonomi
Partendo dalle novità di diretto interesse dei lavoratori autonomi, la legge prevede innanzitutto, per gli iscritti alla gestione separata Inps, l'aumento del congedo parentale, la possibilità di godere dell'indennità di maternità anche se si lavora e l'estensione degli istituti dell'infortunio e della malattia.
Ai professionisti viene poi riservata la possibilità di dedurre al 100% e sino a 10mila euro annui le spese per la formazione e di detrarre sino a 5mila euro annui i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all'auto-imprenditorialità purché gli stessi mirino a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e appropriati e siano erogati da soggetti determinati dalla legge stessa.
Infine degni di nota sono la possibilità di scaricare fiscalmente gli oneri sostenuti per essere garantiti rispetto al mancato pagamento delle prestazioni, lo stop alle clausole che prevedono il saldo entro 60 giorni dalla consegna della fattura dal professionista al cliente, la possibilità di aggregarsi in reti, consorzi o forme associate per accedere a bandi di gara e il riconoscimento dei diritti di utilizzazione economica di invenzioni o apporti originali.
Atti pubblici e prestazioni sociali
La nuova legge delega poi al Governo l'individuazione degli atti pubblici che potranno essere devoluti alle professioni ordinistiche, la semplificazione della gestione della salute e della sicurezza negli studi professionali simili ad abitazioni e l'apertura alle prestazioni sociali erogate dalle Casse di previdenza con particolare attenzione ai malati oncologici gravi.
Il lavoro agile
Viene inoltre data la prima definizione legislativa di smart-working o lavoro agile, individuando in esso una modalità di esecuzione flessibile del rapporto di lavoro subordinato (e non una nuova tipologia negoziale), con la quale la prestazione lavorativa resta circoscritta entro i soli limiti rappresentati dalla durata massima di lavoro mentre si svuota di importanza la necessità di una postazione fissa.
A tal fine è però richiesto un apposito accordo (sempre revocabile e stipulabile sia in fase di assunzione che in un momento successivo) nel quale individuare i tempi di riposo e le garanzie del diritto alla disconnessione dal lavoro.
Si stabilisce, poi, una parità di trattamento economico e normativo tra lavoratori che svolgono le medesime mansioni, a prescindere dal fatto che essi facciano o meno ricorso allo smart-working, e si introduce l'obbligo per il datore di lavoro di consegnare ogni anno al lavoratore agile un'informativa scritta nella quale vengono individuati tutti i rischi connessi alla particolare modalità di svolgimento della prestazione lavorativa.
La Dis-Coll
Si segnala, infine, che con il recente provvedimento, la Dis-Coll è divenuta strutturale ed è stata estesa anche agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca.
Per approfondimenti leggi: "Ddl autonomi al voto al Senato. In arrivo la legge"
Data: 11/05/2017 20:30:00Autore: Valeria Zeppilli