Addio ai vitalizi dei parlamentari
di Gabriella Lax - Strada spianata per l'abolizione dei vitalizi dei parlamentari. La commissione Affari costituzionali della Camera ha dato l'ok alla proposta di legge, presentata dal Pd, per il cambiamento della disciplina dei vitalizi parlamentari, applicando il sistema contributivo sia a quelli che verranno sia a quelli in essere. Dopo aver sentito le altre commissioni, martedì prossimo verrà votato il mandato al primo firmatario, Matteo Richetti (Pd) di riferire in Aula.
Da segnalare la richiesta del Movimento 5 Stelle di elevare l'età per il pagamento del trattamento pensionistico, fissata in 65 anni che possono scendere fino a 60, seguendo gli stessi parametri fissati dalla legge Fornero.
Vitalizi addio, come cambia il sistema contributivo
Secondo le richieste formulate da Pd e pentastellati saranno aboliti i vitalizi e ci sarà l'estensione nei confronti dei parlamentari del sistema previdenziale contributivo vigente per i dipendenti pubblici. Il nuovo sistema, interamente contributivo, sarà valido integralmente non solo per i parlamentari in carica, ma anche per quelli cessati dal mandato che percepiscono gli assegni vitalizi (si legge: «Le disposizioni della presente legge si applicano agli eletti in carica alla data di entrata in vigore della medesima legge, a quelli eletti successivamente a tale data, nonchè a quelli cessati dal mandato precedentemente»).
Dunque per avere diritto alla pensione il parlamentare deve avere esercitato il mandato per almeno 5 anni. La pensione si inizia a percepire al compimento dei 65 anni di età. Delle pratiche si occuperà presso l'Inps un'apposita gestione separata dei fondi destinati al trattamento previdenziale dei parlamentari. Quanto all'entità dell'importo, nel passaggio al sistema contributivo le pensioni dei parlamentari non potranno essere superiori al trattamento percepito al momento dell'entrata in vigore della legge.
Data: 27/05/2017 22:20:00Autore: Gabriella Lax