Figli a carico: in arrivo l'assegno universale
Le Commissioni al Senato introducono i primi emendamenti, tra cui una riduzione IVA al 4% per pannolini, biberon e omogeneizzati
di Lucia Izzo - Prosegue l'esame delle Commissioni in Senato sul disegno di legge (qui sotto allegato) volto a riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico, ripreso dopo diversi mesi di stop e che ora procede con maggiore rapidità al fine di ottenere un'approvazione quanto più celere possibile.
La maggiore novità che mira a introdurre il d.d.l è quella di un assegno universale per i figli a carico, destinato anche agli incapienti e agli autonomi, in sostituzione delle attuali e frammentarie misure esistenti (per approfondimenti: Figli a carico: arriva l'assegno universale fino a 26 anni).
Le novità del disegno di legge
Sul presupposto che la disciplina vigente sia frammentata e disomogenea, creando così disparità di trattamento, il disegno di legge propone un'unica misura generalizzata di beneficio per ogni figlio a carico, sostitutiva di tutte le agevolazioni finora riconosciute e da percepire fino al compimento dei 26 anni di età.
Si tratta di un assegno universale, destinato anche a incapienti e autonomi, commisurato secondo un meccanismo a "scalare", che potrebbe così arrivare a garantire 200 euro al mese fino ai 3 anni di età per figlio che diventano poi 150 euro fino ai 18 anni, e 100 euro al mese fino ai 26.
Per l'ottenimento della misura, tuttavia, sarebbe necessario il rispetto di una soglia ISEE: ad esempio, fino a 30mila euro di reddito sarà possibile ottenere la misura piena, importo che andrebbe a diminuire, invece, per i redditi fissati tra 30mila e 50mila euro.
Il ddl prevede, inoltre, meccanismi di innalzamento delle soglie (di 5mila euro) per ogni ulteriore figlio a carico, per incentivare la crescita del nucleo familiare.
Nodo problematico sull'argomento rimarrebbe quello delle coperture che la relazione al ddl mira a individuare proprio attraverso il risparmio a seguito dell'eliminazione delle misure oggi previste, a cui si aggiungerebbe una dotazione complessiva di almeno 2 miliardi nel primo anno e in seguito di 4.
Gli emendamenti
Il testo base ha raggiunto ampio consenso, ma le Commissioni al Senato, attualmente al lavoro sul d.d.l., stanno ragionando sulla possibilità di alcune modifiche e aggiunte rispetto al disegno di legge originario.
Tra gli emendamenti più interessanti, ad esempio, emerge quello riguardante la riduzione dell'aliquota IVA su pannolini, biberon, tettarelle, omogeneizzati di carne, latte in polvere e liquido per neonati che si propone fissarsi al 4%.
Non solo, è stato altresì proposto di agevolare l'IVA anche per alimenti e generi destinati a lattanti di età inferiore a dodici mesi e a bambini di età compresa fra uno e tre anni quali biscotti, omogeneizzati, latte in polvere e liquido, latte speciale o vegetale per allergici o intolleranti, pastine, tisane, succhi di frutta, cereali sapidi, cereali dolci, liofilizzati, verdure secche e liquide, olio primi mesi e prodotti alimentari, strumenti per l'allattamento, prodotti per l'igiene, carrozzine, passeggini, culle, lettini, seggioloni, seggiolini per automobili, girelli, destinati all'infanzia.
Ancora, tra gli emendamenti appare anche la possibilità di prevedere un credito di imposta annuale per le spese relative a baby-sitter, spettante alle famiglie composte da soggetti entrambi lavoratori, cittadini italiani o comunitari, con reddito complessivo di lavoro del nucleo familiare inferiore o pari a 30.000 euro lordi annui.
Il medesimo credito, si legge tra gli emendamenti, potrebbe spettare anche alle ragazze madri lavoratrici cittadine italiane o comunitarie, nonché a genitori legalmente o effettivamente separati entrambi lavoratori cittadini italiani o comunitari. Ancora, per sostenere le spese per l'assistenza agli anziani, si propone di estendere tale credito di imposta annuale anche per le spese relative a colf e badanti.
Tra gli altri emendamenti emergono molte altre proposte, ad esempio innalzare la soglia di reddito sotto la quale si considera 'familiare a carico' a 8000 euro annui, riconoscere il concepito anche ai fini fiscali quale componente a tutti gli effetti della famiglia, incentivare la natalità attraverso strumenti universalistici di sostegno economici rivolti ai cittadini italiani e comunitari dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del terzo anno di età e introdurre un sistema fiscale basato sul quoziente familiare, lo splitting o il fattore famiglia
Infine, si fa largo la previsione, nell'ambito dei servizi alla persona, di introdurre misure specifiche volte a garantire la gratuità dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, dei servizi scolastici e dei libri scolastici, nonché dei servizi erogati dagli enti territoriali, compreso il trasporto pubblico locale, ai minori di anni 16, i cui genitori abbiano diritto a prestazioni a sostegno della genitorialità e per quelle legate alla condizione di disabilità e di invalidità del beneficiario, e siano cittadini italiani o di uno Stato membro dell'Unione europea o cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno.
Data: 04/06/2017 19:00:00Autore: Lucia Izzo