Da domani addio ad Equitalia
Parte Agenzia delle Entrate-Riscossione. Ecco che fine faranno i rapporti pendenti
di Lucia Izzo - Dal 1° luglio il nuovo ente Agenzia delle Entrate-Riscossione manderà definitivamente in pensione Equitalia. E' stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente del consiglio dei ministri recante l'approvazione dello statuto del nuovo ente (sotto allegato). Così da domani, le società del gruppo Equitalia saranno ufficialmente sciolte e l'esercizio delle funzioni passerà in capo all'ente pubblico economico Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Se al momento la maggiore attenzione è puntata alla "governance" dell'ente, dunque alla nomina dei membri del direttorio, sono ben altri i dubbi che attanagliano i contribuenti, ad esempio che fine faranno i propri debiti e cosa in concreto cambierà con questo passaggio di testimone.
Agenzia delle Entrate-Riscossione, cosa cambia?
È stato il decreto fiscale 193/2016, convertito nella Legge 225/2016, a disporre la soppressione di Equitalia, ma, "al fine di garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione", il nuovo ente subentrerà a titolo universale nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, delle società del Gruppo Equitalia".
Ciò significa che tutti i rapporti pendenti, comprese cartelle relative a tributi erariali o locali (Tasi, Imu, Tari e così via), le iscrizioni a ruolo e i procedimenti in corso non si estingueranno o spariranno in alcun modo, bensì saranno trasferiti ed "ereditati" dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione (per approfondimenti: Fisco: dal 1° luglio al via la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione).
Il nuovo ente si prospetta ben più "aggressivo" stante i suoi maggiori poteri che si concretizzeranno in modalità di riscossione semplificate e potenziate. L'Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà utilizzare i dati già in suo possesso, "anche ai fini dell'esercizio delle funzioni relative alla riscossione nazionale", quindi potrà accedere alle banche dati dell'Anagrafe Tributaria (per approfondimenti: Conto Corrente: dal 1° luglio il Fisco pignora direttamente) e anche a quella dell'INPS, così da venire a conoscenza di tutti i dati sul rapporto di lavoro al fine di pignorare stipendi, pensioni, indennità, ecc.
Data: 30/06/2017 20:30:00Autore: Lucia Izzo