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Stalking: il governo ripensa la procedibilità a querela

La notizia lanciata dal nostro quotidiano sugli effetti della nuova riparazione del danno sul reato ha scatenato un allarme che sta smuovendo le acque del Ministero


di Valeria Zeppilli – Con la recente riforma del processo penale, il reato di stalking, così come stanno le cose, potrebbe essere cancellato con la semplice riparazione del danno.

Dopo che il nostro quotidiano ha lanciato l'allarme (leggi: "Stalking: reato cancellato con la riparazione del danno… anche se la vittima rifiuta il risarcimento"), come era facile immaginare si sono scatenate aspre polemiche, riflessioni e critiche, sfociate addirittura in un DDL preannunciato da alcune forze politiche.

Orlando annuncia la revisione della procedibilità

Dal problema sono coinvolte, si badi bene, non tutte le ipotesi di stalking, ma chiaramente solo quelle per le quali la querela è revocabile. Di conseguenza, restano fuori le ipotesi in cui il reato è stato commesso mediante minacce reiterate nei modi di cui all'articolo 612, secondo comma, del codice penale.

Per alcuni, la circostanza che il nuovo meccanismo coinvolgerebbe solo le ipotesi meno gravi di stalking, sommata al fatto che, anche negli altri casi, la remissione possibile è solo quella processuale, sarebbe sufficiente a smorzare il problema. Ma a vederla così non sono tutti, anzi: l'allarme derivante dalle recenti riforme è davvero alto, tanto che lo stesso Ministro della giustizia Orlando, pur sottolineando l'infondatezza delle preoccupazioni espresse sull'applicazione dell'estinzione del reato per condotta riparatoria agli atti persecutori, ha comunque annunciato un'azione che riconsideri la punibilità a querela dello stalking prevista nel 2009, al fine di evitare qualunque equivoco interpretativo.

Ora non resta che capire come e quando tale intervento prenderà una forma concreta.





Data: 30/06/2017 22:00:00
Autore: Valeria Zeppilli