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Fondi pensione: arrivano quelli europei

La commissione europea lancia i Pepp, i fondi pensione più convenienti


di Gabriella Lax - Costi minori e maggiore concorrenza, questi i punti di forza dei PEPP (Pan-european personal pension), fondi di pensione lanciati dalla Commissione europea. Come riporta il Sole 24 Ore, al momento esiste una proposta di un regolamento Ue per dar vita a una nuova tipologia di prodotti pensionistici individuali che daranno più scelta ai lavoratori privi di un fondo negoziale perché i costi di offerta da parte di banche e assicurazioni saranno più bassi. L'obiettivo è spingere i consumatori a creare degli schemi pensionistici individuali, costituire un mercato unico previdenziale, con trattamento fiscale omogeneo in tutta l'Unione europea perché questi nuovi prodotti, a differenza degli schemi attuali, saranno portabili all'estero. Attualmente l'introduzione dei PEPP è ad uno stadio embrionale, ma si sta lavorando per renderli operativi.

Cosa sono i Pepp?

Si tratta di prodotti pensionistici individuali che sono stati concepiti circa 3 anni fa, inseriti in una proposta lanciata dall'Eiopa (Autorità delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) secondo i dettami della Commissione europea. Dunque strumenti a livello europeo capaci di far ottenere un risparmio previdenziale, costituiti da struttura standard e semplice da utilizzare per i consumatori; inoltre ci sono opzioni di investimento ben delineate e con poche alternative che permettono così ai consumatori di poter comparare le varie offerte e di poter cambiare emittente ogni cinque anni. La caratteristica dei Pepp è che con la loro introduzione aumenterà la concorrenza e si costringeranno istituti di credito e società assicurative ad abbassare i costi degli attuali strumenti di previdenza complementare per renderli più competitivi, a vantaggio dei consumatori e, secondo uno studio condotto per la Commissione, il Pepp, con incentivi fiscali concessi, può raddoppiare la crescita del mercato della pensione complementare portandolo a 2,1 trilioni di euro entro il 2030.


Data: 04/07/2017 15:00:00
Autore: Gabriella Lax