AAA Tribunale cerca perito per interpretare... il dialetto napoletano
di Marina Crisafi - Che il napoletano fosse una lingua a sé lo si sapeva, ma ora arriva un riconoscimento ufficiale. La vicenda singolare è avvenuta a Macerata, dove il tribunale per poter mandare avanti un processo per spaccio di stupefacenti, si è dovuto "votare a San Gennaro".
Gli imputati, infatti, non conoscono l'italiano (… e fin qui niente di strano non è mica la prima volta che il tribunale abbia bisogno di interpreti), ma non sono neanche stranieri che si esprimono in un difficile idioma asiatico, dell'Est Europa o arabo, bensì ... parlano il dialetto napoletano stretto.
Così stretto, che il giudice, la dott.ssa Francesca Preziosi, si è trovata costretta a conferire l'incarico peritale nominando un esperto per tradurre dal napoletano all'italiano.
Il prescelto è l'avvocato Andrea Di Buono del foro di Macerata con studio in Civitanova che, evidentemente, date le origini napoletane, ha dimestichezza con la parlata partenopea.
Il legale non potrà esimersi dallo sciogliere l'intricata matassa linguistica, anche perché il decreto di citazione (sotto allegato) contiene l'avvertimento che non comparendo senza addurre un legittimo impedimento, come prevede l'art. 133 c.p.p., potrà essere accompagnato coattivamente, oltre che essere condannato al pagamento di una multa fino a 516,46 a favore della Cassa delle ammende e alla rifusione delle spese conseguenti.
L'avvocato Di Buono in ogni caso non si è certo tirato indietro e ha persino rifiutato ogni compenso.
Il conferimento dell'incarico avverrà all'udienza di venerdì prossimo 14 luglio alle ore 9.
Si ringrazia l'avvocato Andrea di Buono per la cortese segnalazione
Autore: Marina Crisafi