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Stalking: d'ora in poi il reato si potrà estinguere pagando

A prescindere dalla volontà della vittima, per le fattispecie in cui la querela è revocabile, il reato ex art. 612-bis del codice penale potrà essere cancellato con la mera riparazione del danno


di Gabriella Lax - Pagando un risarcimento e col placet del giudice (quello della vittima non serve) se l'offerta è congrua gli stalker potranno veder decadere il reato. Questo è previsto, nei casi senza 'aggravanti', dopo la riforma del processo penale appena entrata in vigore che introduce, tra l'altro, la possibilità di estinguere i reati, nelle fattispecie soggette a remissione della querela, in seguito alla riparazione del danno.

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La riparazione nella riforma del processo penale

Si amplia con la riforma del processo penale la portata delle condotte riparatorie: in cambio della restituzione, del risarcimento del danno o dell'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose di un reato, il giudice ha ora il potere di dichiarare quest'ultimo estinto.

E inoltre la norma non subordina l'efficacia della condotta riparatoria all'accettazione dell'offerta da parte della vittima: basta anche la sola offerta reale di una somma che, aldilà di ciò che pensa la persona offesa dal reato, è dal giudice reputata congrua.

In ogni caso la riparazione integrale (anche mediante risarcimento del danno in seguito a offerta reale) deve avvenire entro il termine massimo della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado. Il giudice potrà fissare un ulteriore termine per il pagamento di quanto dovuto a titolo di risarcimento, anche in forma rateale, comunque non superiore a sei mesi: se l'imputato dimostri di non aver potuto adempiere nel termine ordinario per fatto a lui non addebitabile. In questo caso, il processo è sospeso, come è sospesa la prescrizione e l'udienza successiva è fissata alla scadenza del nuovo termine stabilito e, comunque, non oltre novanta giorni dalla stessa.

Levata di scudi contro la riparazione del reato di stalking

Contro questa conseguenza, una volta sollevato il problema (leggi sulle nostre colonne: Stalking: reato cancellato con i soldi anche se la vittima non vuole), è stato lo stesso ministro della giustizia Orlando a promettere modifiche della norma, probabilmente facendo leva sulla procedibilità a querela.

Leggi: Stalking: il governo ripensa la procedibilità a querela

Risposte che certamente non hanno allentato la presa dei sindacati e delle associazioni che cercano di arginare violenze nei confronti delle donne. La richiesta è da più parti che venga eliminata proprio la norma dalla riforma del processo penale che fa sì che i cosiddetti reati a querela remissibile (tra cui appunto le forme "meno gravi" di stalking) possano essere estinti tramite un risarcimento e senza il consenso delle vittime. I rappresentanti della Triplice, una volta sollevato l'allarme, avevano chiesto un incontro al ministro della giustizia che in più occasioni ha dichiarato il proprio impegno per evitare le possibili conseguenze della riforma.

Ma, intanto la stessa è entrata in vigore e ad oggi purtroppo, dichiarano le dirigenti sindacali della Cgil, Cisl e Uil, Taddei, Ocmin e Menelao, in una nota "non ci sono riscontri positivi di nessun tipo".

Ciò significa, scrivono le sindacaliste, che "dal prossimo settembre, alla ripresa dei processi, per molti stalker si aprirà la possibilità di estinguere il reato pagando una congrua cifrra", cioè un risarcimento, "anche in comode rate e senza interpellare la persona offesa".

E' chiara dunque l'urgenza di "un intervento chiarificatore sull'articolo 162-ter affinchè nessuna denuncia per il reato di stalking possa in alcun modo rientrare in una sanzione riparatoria" concludono le tre sindacaliste.

In ogni caso, per qualsiasi intervento su questo fronte, si dovrà attendere ormai settembre.




Data: 06/08/2017 20:00:00
Autore: Gabriella Lax