Studi legali: addio al chiuso per ferie
Serrande mai del tutto abbassate per gli avvocati italiani, sempre reperibili o al lavoro anche in spiaggia
di Lucia Izzo - Il mondo delle professioni legali non va mai in vacanza, neppure d'estate, stagione che per gli avvocati, anzi, può diventare particolarmente "difficoltosa" poiché costringe a non staccare mai del tutto dal proprio lavoro per affrontare il rischio di urgenze, termini in scadenza e molto altro.
Avvocati: vacanze solo "LeXFactor"
Per tali ragioni molti professionisti scelgono località vacanziere che consentano di lavorare all'occorrenza e dove siano presenti le indispensabili connessioni WiFi o la copertura 3G. Sono questi, insieme ai dispositivi digitali quali laptop, tablet e smartphone, gli essenziali da portare in "vacanza" per essere sempre reperibili e pronti a sistemare alcuni imprevisti oppure a lavorare su questioni in sospeso.
Un fenomeno che il blogger inglese Legal Brat ha definito "LeXFactor" e che sembra aver contagiato anche i professionisti italiani che scelgono le proprie località vacanziere in maniera sempre più vincolata alle esigenze lavorative.
Quando la maggior parte degli italiani si sposta in mare, montagna o all'estero per godersi le vacanze, non sono solo le grandi "law firm", i grandi studi d'affari, a tenere i propri studi sempre all'opera, cercando di recuperare gli arretrati o seguendo magari clienti stranieri per i quali agosto è un mese di piena attività e non di "chiuso per ferie".
Sospensione feriale? Non per tutti i procedimenti
Già la sospensione feriale dei termini processuali ha di fatto falciato il periodo di riposo dei legali, poiché è già da tre anni che questa sospensione dura 30 giorni in luogo dei 45 del passato, sicché le scadenze incombono alle porte degli studi legali, e nella mente dei professionisti, con ben 15 giorni d'anticipo (per approfondimenti: Avvocati in vacanza... ma solo con wi-fi e pc).
Inoltre, la sospensione feriale non trova applicazione per tutti i tipi di cause e per tutti i tipi di atti. Vi sono infatti diversi settori nei quali la sospensione non opera, come disposto dagli art. 2 e ss. della legge 7 ottobre 1969, n.742, ad esempio per alcuni profili dell'ambito fallimentare (per approfondimenti: La sospensione feriale dei termini processuali).
Ciò significa che, per garantire assistenza nelle situazioni non differibili, spesso gli studi necessitano che vi sia sempre almeno un collega reperibile anche nel bel mezzo del periodo feriale, magari effettuando una turnazione nei periodi di vacanza, oppure che l'avvocato sia in grado di rientrare all'occorrenza in sede rapidamente laddove richiesto.
Vacanze "a metà" per gli avvocati italiani
Nonostante gli strumenti tecnologici abbiano agevolato la possibilità di lavorare anche a distanza, infatti, vi sono procedimenti che i ricorrenti possono depositare anche in pendenza del periodo feriale e questo comporta uno sforzo indubbiamente maggiore, soprattutto per i "contenziosisti" che devono lavorare sulle difese dei propri clienti in un periodo in cui è indubbiamente più complicato rimanere in contatto e avere un sollecito supporto documentale.
Ancor più complicata è l'attività degli studi di respiro internazionale, poiché i clienti stranieri non si trovano a condividere lo stesso periodo vacanziero degli italiani e ritengono, ad esempio, il nostro mese di agosto un periodo di normale operatività. Pertanto, nonostante lo studio lavori a ritmi ridotti, non si può mai abbassare del tutto la serranda, neppure nelle due settimane centrali di agosto.
Molti professionisti, dunque, vanno in vacanza "a metà": chi non è pronto a rinunciare alla tanto agognata vacanza estiva sceglie di conciliarla con il lavoro, magari portandosi tutte le incombenze in valigia, oppure è pronto a tornare in studio di necessità, mentre altri preferiscono direttamente differire il periodo di ferie in altra stagione.
Se si va in vacanza, tuttavia, la scelta della località non è affatto casuale, bensì adatta a essere conciliata con le esigenza lavorative: messi in valigia tablet e laptop, è indispensabile che nella località prescelta vi sia WiFi ovunque, ottimi collegamenti e trasporti, un'eccellente ricezione Internet e, per altri, anche un bel giro di potenziali clienti per dedicarsi al "networking on the beach".
Autore: Lucia Izzo