Baratto amministrativo: cos'è e come funziona
di Gabriella Lax - I cittadini che non riescono a pagare i tributi locali possono saldare il debito mettendosi a disposizione del comune per eseguire lavori socialmente utili. Così da un lato i contribuenti pareggiano i conti con le amministrazioni, dall'altro il comune acquisisce forza lavoro. Questo prezioso strumento si chiama baratto amministrativo.
Vediamo cos'è e in cosa consiste:
- Cos'è il baratto amministrativo
- Come nasce il baratto amministrativo
- Chi può accedere al baratto amministrativo
- I dubbi sul baratto amministrativo
Cos'è il baratto amministrativo
Il baratto amministrativo è stato introdotto dal decreto "Sblocca Italia" del 2014 e consente ai cittadini bisognosi di pagare tasse e in generale debiti con il fisco attraverso il proprio lavoro fino alla compensazione di quanto dovuto. Gli interventi possono riguardare pulizia, manutenzione e abbellimento aree verdi, piazze, strade, valorizzazione di zone limitate del territorio, ecc. Il decreto lascia margini molto elastici ai comuni che possono definire autonomamente criteri e condizioni per la realizzazione degli interventi che possono essere presentati sia da singoli cittadini che associati.
Dalla sua istituzione, il baratto è stato attivato da diverse amministrazioni italiane, tra cui: Qualiano, Ottaviano, San Giorgio a Cremano, Poggiomarino e Nola (provincia di Napoli), Castellanza (Varese), Narni (Terni), Magliano Alfieri (Cuneo), Travacò Siccomario (Pavia), Monticiano (Siena), Bagno a Ripoli (Firenze), Invorio, provincia di Novara che con la delibera del 2 luglio 2015 ha introdotto il primo regolamento sul baratto amministrativo e il Comune di Casale Marittimo. L'adozione del baratto è avvenuta anche nel comune di Gela, provincia di Caltanissetta, nel quale i cittadini potranno pagare i tributi comunali con prestazioni d'opera in lavori di pubblica utilità fino a compensazione delle imposte dovute. Ma il baratto amministrativo è stato attivato anche a Milano, dove i cittadini morosi incolpevoli possono estinguere i debiti con l'amministrazione prestando attività lavorativa temporanea e sempre più comuni italiani stanno scegliendo di percorrere questa strada. A Roma, invece alcuni comitati hanno chiesto all'amministrazione che vengano recepite le le disposizioni sul baratto in modo da consentire ai cittadini e alle associazioni che si occupano di aiuole e giardini di ottenere sconti sui tributi. L'ultimo comune ad attivarlo nel giugno del 2018 è quello di Termini Imerese, in provincia di Palermo.
Come nasce il baratto amministrativo
Lo strumento del baratto amministrativo è stato introdotto con il decreto Sblocca Italia (articolo 24 del d.l. 133/2014) che ha previsto per i comuni la possibilità di accettare, previa delibera, uno specifico regolamento che definisca criteri e condizioni per la realizzazione di interventi di riqualifica del territorio, proposti da singoli o cittadini associati. Le attività sono le più svariate, dalla pulizia, alla manutenzione, all'abbellimento delle aree verdi, agli interventi di decoro urbano, sino, alla valorizzazione di aree e immobili inutilizzati (ecc.). Tuttavia l'esenzione dal pagamento delle tasse locali tramite il baratto può essere concessa solo per un periodo di tempo limitato, a seconda del tipo di tributo da pagare e dell'attività di lavoro socialmente utile. I criteri appunto sono da stabilire da parte dei singoli comuni.
Chi può accedere al baratto amministrativo
Il provvedimento ha come destinatari i cittadini che, bisognosi di pagare tributi come Tasi, Tari e Imu, e in generale debiti con il fisco, potranno farlo grazie allo svolgimento di lavori socialmente utili per il Comune. Ad esempio: pulire le strade, tagliare l'erba nei parchi, prestare opere di manutenzione o recupero e riqualificazione di aree e beni immobili inutilizzati.
I contribuenti per usufruire del baratto amministrativo devono comprovare lo stato di disagio economico; devono avere tributi locali scaduti; infine, devono fare richiesta al comune, per farsi accettare il baratto amministrativo, e cioè il consenso a poter pagare le tasse dovute, attraverso lo svolgimento di un'attività socialmente utile.
I dubbi sul baratto amministrativo
Sulla regolarità del baratto amministrativo ha sollevato dubbi la Corte dei Conti. Con la pronuncia del 23 marzo 2016 (delibera n. 27) la Corte dei conti Emilia Romagna ha evidenziato che il baratto amministrativo deve essere disciplinato da un regolamento comunale (non solo una semplice delibera della giunta) e non può riguardare i debiti pregressi dei contribuenti. La decisione della sezione Veneto del magistrato contabile, invece, aveva chiarito che le agevolazioni connesse al baratto amministrativo non possono essere fruite dalle imprese, perché sarebbe un modo per aggirare le regole di evidenza pubblica.
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Data: 15/06/2018 17:00:00
Autore: Gabriella Lax