Via libera alle intercettazioni con il satellite
La Cassazione (sentenza n. 16130/2002) ha affermato che le intercettazioni effettuate con il sistema satellitare sono lecite e non richiedono alcuna autorizzazione da parte del magistrato
Con sentenza n. 16130/2002, la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha affermato che le intercettazioni effettuate con il sistema satellitare sono lecite e non richiedono alcuna autorizzazione da parte del magistrato.
Secondo i Giudici della Suprema Corte, infatti, l'individuazione a distanza di una persona o di un oggetto in movimento, la sua presenza in un certo luogo o l'itinerario seguito costituiscono modalità di pedinamento che, pur essendo effettuate con mezzi altamente tecnologici, rientrano nell'ordinaria attività di controllo della polizia giudiziaria, e per questo non richiedono l'autorizzazione del Pubblico Ministero.
In buona sostanza, secondo la Corte queste attività non sono delle vere e proprie intercettazioni, le quali invece comportano una attività di captazione di comunicazioni tra due o più persone con la conseguente limitazione della libertà e della segretezza, richiedendo per questo motivo l'autorizzazione motivata da parte dell'autorità giudiziaria.
Data: 09/07/2002Autore: Roberto Cataldi