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Cyberbullismo: le linee guida del Ministero

Il MIUR chiarisce le modalità d'azione e i compiti dei soggetti coinvolti nella prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo


di Lucia Izzo - Con la legge n. 71/2017 sono finalmente state introdotte nel nostro ordinamento "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo" (per approfondimenti: Il cyberbullismo è legge: cartellino giallo a chi offende online).

La nuova legge sul cyberbullismo

Scopo della normativa è stato quello di porre finalmente un freno alle dilaganti forme di "pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali" in danno a minorenni, realizzate per via telematica.
Stessa sorte per la "diffusione dei contenuti online aventi a oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore allo scopo intenzionale e predominante di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso o la loro messa in ridicolo".

Le linee guida del Miur sul cyberbullismo

È proprio questa la definizione di "cyberbullismo" offerta dall'art. 1, comma 2, della citata legge in vigore dal 18 giugno 2017 e della quale tiene conto il MIUR nelle "Linee di orientamento" (qui sotto allegate) adottate sentito il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità (DGMC) e aggiornate in relazione alle innovazioni normative, al fine di rendere effettivi i suoi scopi preventivi e di contrasto.

Cyberbullismo: interventi di prevenzione e contrasto

In particolare, si sottolinea l'importanza degli obiettivi formativi prioritari, tra cui lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, finalizzato anche a un utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media, e declinato dal Piano Nazionale Scuola Digitale.

Negli allievi dovrà, in sostanza, maturare la consapevolezza della pericolosa forma che Internet può assumere, se non usato in maniera opportuna; pertanto, sarà necessario sensibilizzare gli studenti a un uso responsabile della Rete e della gestione delle relazioni digitali in agorà non protette.


Sarà, dunque, la Scuola a favorire l'acquisizione delle competenze necessarie all'esercizio di una cittadinanza digitale consapevole, nonché a responsabilizzare gli allievi tramite interventi formativi, informativi e partecipativi.

A tale scopo, il Ministero ha avviato l'iniziativa "Generazioni Connesse", sostenuta dalla Commissione Europea, allo scopo di fornire alle istituzioni scolastiche una serie di strumenti didattici, di immediato utilizzo come attività di formazione, informazione, sensibilizzazione che coinvolgono tutta la comunità scolastica e anche la Polizia di Stato.

Le scuole che vorranno partecipare potranno farlo tramite l'indirizzo www.generazioniconnesse.it. seguendo un iter guidato verso la realizzazione di un vero e proprio "Piano d'azione".

Segnalazione di situazioni e/o comportamenti a rischio

La legge n. 71/2017 ha anche indicato tempi e modalità per ottenere la rimozione di contenuti ritenuti dannosi: l'art. 2 stabilisce che il minore di quattordici anni che abbia subito un atto di cyberbullismo, il genitore o altro soggetto esercente la responsabilità possa inoltrare un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale del minore, diffuso nella rete.


L'istanza va inoltrata al titolare del trattamento, oppure al gestore del sito internet o del social media: questi dovranno comunicare, entro 24 ore dal ricevimento, di aver preso in carico la segnalazione e provvedere sul punto entro 48 ore; se ciò non avviene, l'interessato potrà rivolgere analoga richiesta (mediante segnalazione o reclamo) al Garante per la protezione dei dati personali, che provvederà entro 48 ore dal ricevimento della richiesta.

Anche le Scuole potranno segnalare episodi di cyberbullismo e la presenza di materiale pedopornografico on line al servizio Helpline di Telefono Azzurro (1.96.96), piattaforma integrata che si avvale di strumenti quali telefono, chat, sms, whatsapp e skype, e alla Hotline "Stop-It" di Save the Children, all'indirizzo www.stop-it.it.

Cyberbullismo: riorganizzazione della Governance

In linea con la nuova legge, il MIUR ha intrapreso una riorganizzazione della struttura amministrativa che opera per la prevenzione del cyberbullismo, coinvolgendo istituzioni, società civile, adulti e gli stessi minori.

Presto, verrà istituito un Tavolo di coordinamento nazionale all'art. 3 della legge, deputato alla redazione di un piano di azione integrato e della realizzazione di un sistema di raccolta di dati per il monitoraggio, di cui faranno parte istituzioni, associazioni, operatori di social networking e della rete internet


Oltre al piano, saranno previsti anche un codice di co-regolamentazione destinato agli operatori della rete Internete e a quelli che forniscono servizi di socialnetworking, nonchè l'istituzione di un comitato di monitoraggio con il compito di definire gli standard per l'istanza di oscuramento prevista dalla legge.

Il Piano stabilirà anche iniziative di informazione e di prevenzione del cyberbullismo con il coinvolgimento dei servizi socio-educativi territoriali, in sinergia con le scuole, anche attraverso periodiche campagne informative, di prevenzione e di sensibilizzazione avvalendosi dei media, degli organi di comunicazione, di stampa e di enti privati.

Un ruolo centrale tra la pluralità di soggetti chiamati a dividersi compiti e responsabilità ben precisi, sarà quello della Scuola, soprattutto nelle more della costituzione del Tavolo di coordinamento, che sarà chiamata a realizzare azioni in un'ottica di governance diretta dal MIUR.

In particolare, il dirigente scolastico dovrà attivare misure di intervento, assicurare la massima informazione alle famiglie e definire le linee di indirizzo del Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) e del Patto di Corresponsabilità (D.P.R. 235/07) affinché contemplino misure specificatamente dedicate alla prevenzione del cyberbullismo e attivare specifiche intese con i servizi territoriali in grado di fornire supporto ai minori coinvolti.

Con importante compito di supporto al dirigente scolastico, in ogni scuola dovrà essere individuato un docente referente che coordinerà le iniziative di prevenzione e di contrasto, anche con la collaborazione delle Forze di polizia nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.

La Legge richiama, infine, ad un'ulteriore azione di raccordo con ulteriori figure professionali, altri Enti e istituzioni deputati alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo quali assistenti sociali, educatori, operatori della Giustizia minorile.

Nuovi strumenti introdotti dalla L. 71/2017: l'ammonimento

Le linee guida del MIUR evidenziano anche il ruolo di misure destinate a favorire l'anticipo della soglia di sensibilità al rischio e alla promozione di forme conciliative che possano evitare il coinvolgimento dei minori, sia quali autori del reato sia quali vittime in procedimenti penali.


Sul punto, la legge ha previsto lo strumento dell'ammonimento al Questore, scelta che risulta pienamente coerente con l'esigenza di contrastare il cyberbullismo tramite azioni di tipo educativo, stimolando nel minore ultraquattordicenne una riflessione sul disvalore sociale del proprio atto nonché una generale presa di coscienza sul medesimo.

L'istanza di ammonimento contro l'autore della condotta molesta potrà essere presentata presso qualsiasi ufficio di Polizia laddove non si ravvisino reati perseguibili d'ufficio o non sia stata formalizzata querela o presentata denuncia per le condotte di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito dei dati personali commessi mediante la rete Internet nei confronti di altro minorenne.

Questa dovrà contenere una dettagliata descrizione dei fatti, delle persone a qualunque titolo coinvolte ed eventuali allegati comprovanti quanto esposto essendo sufficiente, trattandosi di provvedimento amministrativo, la sussistenza di un quadro indiziario che garantisca la verosimiglianza di quanto dichiarato.

Se l'istanza è considerata fondata, anche a seguito di approfondimenti investigativi, il Questore convocherà il minore responsabile insieme ad almeno un genitore o altra persona esercente la potestà genitoriale, ammonendolo oralmente e invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge con specifiche prescrizioni che, ovviamente, varieranno in base ai casi.
Data: 12/11/2017 14:00:00
Autore: Lucia Izzo