Responsabilità medica: i tre gradi della colpa
di Valeria Zeppilli – In materia di responsabilità medica, l'esatta definizione della colpa del sanitario assume un'importanza fondamentale.
Posto che un comportamento è colposo quando è posto in essere con imperizia, imprudenza o negligenza, soffermiamoci quindi brevemente ad analizzare tali tre concetti, rapportandoli alla figura del medico.
Imperizia
L'imperizia altro non è che l'incapacità tecnica ad esercitare una determinata funzione, per scarsa pratica professionale, per scarsa formazione o per scarsa predisposizione.
Agisce con imperizia, ad esempio, il medico che non possiede le abilità che i colleghi con esperienza simile alla sua o con pari specializzazione possiedono nella maggioranza dei casi (non invece quello che non possiede la migliore tecnica terapeutica, diagnostica, medica o chirurgica).
Imprudenza
Il comportamento del sanitario può invece dirsi imprudente quando è posto in essere senza prevedere né prevenire i rischi cui con esso è esposto il paziente. Ad esempio, il medico agisce con imprudenza ogniqualvolta sottopone il proprio assistito a trattamenti diagnostici o terapeutici pericolosi senza che ciò sia effettivamente necessario.
Negligenza
La negligenza, infine, è la caratteristica che connota un'azione medica posta in essere con superficialità, trascuratezza e disinteresse.
È ad esempio negligente il sanitario che, senza alcuna ragione, omette di porre in essere nei confronti del proprio paziente gli accertamenti o le terapie che, posto lo stato di salute dell'assistito, la maggioranza dei medici avrebbe invece eseguito.
Data: 24/12/2017 09:00:00Autore: Valeria Zeppilli