Cassazione: niente licenziamento se lo sport non aggrava la malattia
di Valeria Zeppilli – Il lavoratore che, a causa di un problema di salute, ottenga la dispensa dallo svolgimento di mansioni gravose non può essere licenziato per il solo fatto che, al di fuori dell'orario di lavoro, pratichi comunque un'attività ludico-sportiva.
La sezione lavoro della Corte di cassazione, con la sentenza numero 1374/2018 del 19 gennaio (qui sotto allegata), ha infatti ritenuto esagerata e, quindi, illegittima la scelta del datore di lavoro di mandare a casa il dipendente solo per tale ragione.
Nessun aggravamento nessun licenziamento
Per poter legittimamente licenziare il dipendente che, nonostante le particolari condizioni di salute, eserciti un'attività sportiva, infatti, occorre verificare che tale attività risulti incompatibile con la patologia lamentata e rischi di aggravarla.
Nel caso di specie, invece, all'esito degli accertamenti di merito era emersa la totale assenza di dati che permettessero di individuare e quantificare un pregiudizio effettivo o potenziale alle condizioni di salute del dipendente connesso alla pratica del tennis.
In assenza di qualsivoglia incompatibilità dello sport con la patologia del lavoratore, i giudici hanno quindi ritenuto esclusa la prova di qualsivoglia responsabilità disciplinare dell'uomo, confermando così la decisione della Corte d'appello di dichiarare illegittimo il licenziamento comminato al dipendente dal proprio datore di lavoro.
Data: 24/01/2018 10:08:00Autore: Valeria Zeppilli