Blockchain: cos'è e come funziona
- Cos'è la Blockchain
- Blockchain: come funziona
- Blockchain: come può influenzare le nostre vite
- Blockchain e avvocati
Cos'è la Blockchain
La Blockchain viene definita come un grande registro pubblico, un libro mastro digitale che consente di annotare, custodire e consultare i dati di ogni transazione e passaggio di denaro in maniera trasparente, efficace e sicura su un network di computer a elevate capacità di calcolo, i "nodi" della catena che si occupano di verificare, approvare, liquidare e archiviare le operazioni.
Un sistema "distribuito" (tipo Peer to Peer) composto, per l'appunto, da "blocchi" contenenti le diverse transazioni, strettamente legati tra loro quanto alle informazioni registrate che diventano, di fatto, immutabili e immodificabili a meno di non ottenere l'approvazione della maggioranza dei nodi della rete.
Impossibile parlare di Blockchain senza fare riferimento ai Bitcoin poichè, in sostanza, si potrebbe dire che il Bitcoin sta alla Blockchain come le e-mail stanno a Internet (leggi Bitcoin: come si comprano?): questa infatti, rappresenta la struttura indipendente che sorregge la criptovaluta e che ne ha consentito lo sviluppo e la diffusione in quanto permette di registrare tutti gli scambi e di identificare i possessori della moneta digitale, anche se anonimi.
Blockchain: come funziona
Se, da un lato, sono i partecipanti alla rete a creare i dati, ovverosia le transazioni correlate alle loro operazioni (ad esempio i trasferimenti di valuta ad altri utenti), i blocchi di informazioni sono generati dai c.d. "miners" che, utilizzando software o hardware specializzati, accorpano le transazioni concluse negli ultimi 10 minuti.
Una copia del registro digitale, inoltre, sarà presente sulla rete dei dispositivi, quindi su tutti i "nodi" e non soltanto su un singolo server rendendo, in tal modo, davvero impossibile riuscire a falsificare o corrompere i dati ivi presenti in quanto un hacker dovrebbe, a tale scopo, violare tutti i blocchi della catena.
Anche la privacy è garantita dall'uso della crittografia per le operazioni raccolte nei "blocchi" tra loro incatenati e da un sistema di doppia sicurezza destinato agli utenti formato da due chiavi, una pubblica e l'altra privata.
Sicurezza, immutabilità, trasparenza, ma anche autonomia rispetto a ogni terza parte (ad esempio PayPal, banche, etc.) o autorità centrale, sono i caratteri principali che identificano il paradigma Blackchain: il sistema offre sostanzialmente le medesime garanzie di controllo e supervisione che offrirebbe tale autorità, ma al tempo stesso è più dinamica e conveniente, poiché sfugge ai costi di intermediazione.
Blockchain: come può influenzare le nostre vite
Blockchain e settore finanziario
Ad esempio, nel settore finanziario la Blockchain potrebbe aggirare la necessità di un'autorità centrale o delle cc.dd. "third trusted parties", con un notevole risparmio di tempo e costi, poiché si manterrebbero affidabilità ed efficienti standard di sicurezza abbattendo i costi di intermediazione.
Transazioni sicure e generalizzate, al riparo da rischio di frodi, potrebbero essere garantite anche dalle assicurazioni che, tramite questo sistema andrebbero a implementare le proprie capacità di gestione del rischio, ad acquisire informazioni aggiornate e precise sui clienti e sui cambiamenti in atto, adottando, di conseguenza, strategie maggiormente incisive.
Blockchain e sanità
In ambito sanitario, ancora, la Blockchain garantirebbe maggiore privacy ai pazienti ed efficienza nelle prestazioni mediche: la informazioni inerenti la storia clinica potrebbero essere inserite su un unico registro comune da condividere, previa autorizzazione, con i diversi operatori (medici, ospedali, cliniche, etc.) per offrire una risposta sanitaria migliore, rapida, ed efficace.
Grandi opportunità anche per il sistema dei pagamenti digitali e per le transazioni correlate allo scambio di beni e servizi poiché la Blockchain offrirebbe tempi di elaborazioni più rapidi e performance migliorate e, adottato nei negozi e nel Retail, consentirebbe di ampliare le modalità di pagamento offrendone una più semplice, veloce e vantaggiosa.
Blockchain e tecnologia
Anche i colossi della tecnologia meditano di adattare la Blockchain per facilitare l'"Internet delle cose", nonchè la comunicazione e lo scambio di dati tra oggetti connessi, mentre le imprese del settore energetico pensano a una piattaforma di pagamento e registrazione dei contratti e, altri ancora, di sfruttare il sistema per la tutela del diritto d'autore e delle opere dell'ingegno.
Blockchain e Pubblica amministrazione
Infine, anche l'opera di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione potrebbe trarre giovamento dall'uso della Blockchain, implementando l'identità digitale dei cittadini e semplificando l'accesso e la comunicazione con i diversi servizi amministrativi, controllando e combattendo agilmente l'evasione fiscale e la criminalità.
In più parti del globo giungono le prime risposte da parte delle grandi organizzazioni: ad esempio l'autorità per i metalli preziosi "London Bullion Market Association" (Lbma) ha aperto alla blockchain per migliorare il programma di approvvigionamento responsabile, tracciando il metallo dalla miniera fino ai caveaux per evitare riciclaggio, frodi e violazioni alla sicurezza
Anche Spotify ha acquisito una startup che utilizza la Blockchain per meglio gestire il pagamento delle royalties ai detentori di diritti musicali a seguito di ogni riproduzione dei propri brani rilevata quotidianamente sulla piattaforma.
Nel mondo bancario e finanziario, invece, oltre 40 tra i più importanti istituti di credito al mondo (tra cui BNP PARIBAS, IGN e JP Morgan) hanno costituto un consorzio per studiare la Blockchain e la sua applicazione ai servizi da loro offerti.
Blockchain e avvocati
L'impatto degli smart contract sulle professioni legali
Tutto ruota intorno ai c.d. "Smart Contracts" che, come teorizzato dal loro ideatore Nick Szabo identificano un "tipo di software che automatizza, in maniera efficiente e trasparente, taluni compiti pre-assegnati da una o più parti".
Il primo modello essenziale di Smart Contract teorizzato, come spiega il sito di Ethereum (piattaforma di riferimento per sviluppo ed esecuzione degli Smart contract sulla Blockchain) è quello della "vending machine", dove il software e l'hardware della macchina distributrice gestiscono la vendita di un certo bene (ad esempio un caffè) verificando che il prodotto desiderato sia consegnato all'acquirente a seguito del versamento di una cifra predeterminata.
Negli "Smart Legal Contract", spiega il sito di Ethereum, il contenuto legale del contratto intelligente è essenziale: si pensi alla certificazione notarile di un documento (ad es. una semplice certificazione temporale di un contratto, l'identità delle parti ecc.) o al trasferimento della proprietà di un certo dominio internet al verificarsi di determinate condizioni (ad es. l'accredito di un bonifico, eseguito dalla banca del compratore, sul conto corrente del venditore).
Il paradigma tecnologico offerto dalle Blockchain potrebbe, come teorizzato da alcuni osservatori, spingersi al punto da crea un vero e proprio mercato di "contratti intelligenti", sicché l'utente potrebbe scegliere quello più consono alle proprie necessità, compilarlo e caricarlo su una piattaforma atta a garantirne l'esecuzione, la validità e l'immodificabile.
Sarebbero in tal modo consentite operazioni come trasferire la proprietà di oggetti (digitali o fisici), o anche quella immobiliare, effettuare transazioni, noleggiare o acquistare beni (ad esempio le auto) ed effettuarne i cambi di proprietà, ottenere rimborsi e così via, senza passare attraverso un operatore legale come un avvocato o un notaio.
Anche qui, venendo meno gli intermediari e affidando tutto all'architettura digitale, le operazioni potrebbero diventare più efficaci, tracciabili e veloci, i costi andrebbero a diminuire, si potrebbero evitare manipolazioni delle informazioni e garantire maggiormente la privacy.
Questa nuova frontiera, ancora distante seppur ipotizzabile concretamente in un prossimo futuro, ha preso il nome di "Legaltech" e la sua portata si prospetta dirompente ed epocale.
Tuttavia, nell'attuale realtà delle professioni, nonostante sia auspicabile provvedere a un efficientamento del settore contrattuale quanto a tempistica e costi, non appare di fatto così "semplice" superare la rigidità del sistema sostituendolo con quello dei contratti "smart".
Prospettive e criticità
Se, da un lato, questa tipologia di contratto potrebbe essere facilmente utilizzata per le prestazioni più "elementari" o nei rapporti a esecuzione istantanea, non è infrequente che l'architettura del sinallagma appaia assai complessa (per contenuto, parti, clausole, tempi di esecuzione) al punto che lo strumento dello Smart Contract, rigido e inflessibile per propria natura, non potrebbe rispondere in maniera algoritmica a tutte le variabili esistenti e alle possibili richieste che emergono dai casi concreti.
Non mancherebbero, poi, ulteriori criticità legate, si pensi, all'interpretazione delle clausole contrattuali, ai requisiti di forma (ad esempio ove quella scritta sia richiesta ad substantiam), all'efficacia della sottoscrizione e all'eventuale disconoscimento della stessa e così via.
Difficile, dunque, fare previsioni seriamente accurate e pensare che l'avvocato persona fisica possa così facilmente essere soppiantato da una piattaforma digitale, ma, tutt'al più, "innovarsi" a sua volta e prendere (attivamente) parte al cambiamento, come è avvenuto a seguito della diffusione delle recenti tecnologie: si pensi ai c.d. avvocati robot (leggi Da Ross a Coin: ecco i robot che manderanno in pensione gli avvocati) o alle "app" che hanno promesso consulenza da parte di avvocati virtuali (leggi Multe: ecco l'app che ti aiuta a non pagarle).
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Data: 26/04/2020 16:30:00Autore: Lucia Izzo