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Scuola: niente mensa ai figli dei morosi

Per il Tar Milano la refezione scolastica non riguarda il diritto all'istruzione ma un servizio meramente strumentale. Negata la mensa ai figli dei genitori che non pagano la retta


di Gabriella Lax - Mense scolastiche negate ai figli dei genitori che non pagano la retta. A stabilirlo, con sentenza n. 556/2018 pubblicata il 27 febbraio scorso, è il Tar di Milano secondo il quale la refezione non riguarda il diritto all'istruzione bensì un servizio meramente strumentale all'attività scolastica. è un diritto, ma si configura come un interesse.

Niente mensa scolastica ai figli dei morosi

Il Tar ha rigettato il ricorso contro il comune di Corsico responsabile della non ammissione al servizio mensa delle scuole comunali di figli dei genitori morosi, che non avevano versato il contributo per quel servizio.

Con una delibera, l'amministrazione comunale di Corsico aveva deciso di estromettere dal servizio mensa i bambini «appartenenti a nuclei familiari che presentino morosità», ad eccezione dei casi «di comprovata e documentata condizione di gravità socio-economica della famiglia». A supporto della delibera il mancato incasso di 1 milione e 227mila euro.

Mensa scolastica: la decisione del Tar

Un ricorso considerato dai giudici del Tar "inammissibile" perchè depositato da soggetti, in questo caso cittadini del Comune, un'associazione e alcuni genitori (ma non quelli morosi), non titolati a farlo. Intanto perché i ricorrenti non versano «in situazione di morosità nei confronti dell'Amministrazione» e manca loro la legittimazione per ricorrere nonostante la lamentata violazione del «diritto all'istruzione anche dei loro figli nella misura in cui non consumerebbero il pasto con i figli dei morosi».

I giudici amministrativi hanno poi puntualizzato che l'ente locale in questione non ha alcun obbligo di istituire ed organizzare il servizio di mensa scolastica; nel caso in cui decida di farlo può decidere «la misura percentuale finanziabile con risorse comunali e quella da coprire mediante contribuzione degli utenti» evidenzia la sentenza.

Per il Tar insomma il servizio di refezione scolastica non rientra nel «diritto all'istruzione», ma risulta solo «strumentale all'attività scolastica», a domanda individuale e che ben potrebbe non essere istituito.

Data: 06/03/2018 15:30:00
Autore: Gabriella Lax