Decreto ingiuntivo: guida e modello Marina Crisafi - 13/11/24  |  L'ipoteca a garanzia dell'assegno di mantenimento Matteo Santini - 10/11/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom – ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom – ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Le politiche del lavoro in Italia

La locuzione "politiche economiche" comprende il complesso di interventi pubblici finalizzati alla tutela dell'interesse collettivo dell'occupazione


Dott.ssa Maria Francesca Fortino - La locuzione "politiche economiche" comprende il complesso di interventi pubblici finalizzati alla tutela dell'interesse collettivo dell'occupazione.

Le politiche economiche

Assolvono a tre principali scopi:

- Regolamentazione del mercato del lavoro

attraverso la disciplina del rapporto di lavoro, le norme sulla sicurezza e sulla salute sui luoghi di lavoro o sulla non discriminazione sindacale, politica, religiosa, etnica e di genere, la regolazione delle modalità di incontro tra domanda ed offerta di lavoro; nonché delle condizioni di controllo delle dinamiche retributive;

- Promozione dell'occupazione

attraverso la predisposizione di misure che favoriscono la capacità di inserimento professionale e lo stimolo della domanda di lavoro;

- Mantenimento e garanzia del reddito

contro il rischio della disoccupazione o della sospensione temporanea dell'orario di lavoro.

Politiche del lavoro: attive e passive

Tradizionalmente, le politiche del lavoro vengono distinte tra attive e passive; le politiche attive promuovo e favoriscono l'occupazione e l'inserimento professionale – si atteggiano quale stimolo alla domanda di lavoro, incidendo direttamente sul mercato del lavoro.

Le politiche passive tutelano il reddito dal rischio di disoccupazione totale o parziale (per sospensione temporanea dell'orario di lavoro).

Con particolare riguardo alle politiche attive, vi rientrano: i sussidi all'occupazione, la creazione diretta e temporanea di posti di lavoro, la formazione professionale, il sostegno finanziario e i servizi per la nuova imprenditorialità e i servizi per l'orientamento ed il collocamento lavorativo.

Trattasi di interventi pubblici che oltre a promuovere la piena occupabilità, tendono a migliorare le condizioni di accesso al mercato del lavoro, a stabilizzare le condizioni lavorative nonché a favorire lo sviluppo di una cultura imprenditoriale.

Rientrano, invece, nelle politiche passive le prestazioni monetarie (indennità) a favore del lavoratore esposto alla disoccupazione.

La gestione delle politiche del lavoro in Italia fino a qualche tempo fa "istituzionalizzata" è stata di recente interessata da alcuni interventi normativi, che hanno demandato anche a soggetti privati il compito di promuovere l'occupazione.

Ci si riferisce alla Legge n° 152/2011 che ha affidato ai Patronati il compito di promuovere e favorire la piena occupabilità nell'interesse dei cittadini in materia di mercato del lavoro.



Data: 20/03/2018 16:26:00
Autore: Maria Francesca Fortino