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Responsabilità medica: i danni da violazione del dovere di informazione

La Cassazione fa chiarezza sulle conseguenze del mancato consenso informato e sui casi in cui lo stesso può dirsi validamente prestato


di Valeria Zeppilli – Dalla violazione, da parte del medico, del dovere di informare il paziente possono discendere, per la Corte di cassazione, due tipi di danno:

Sulla questione i giudici di legittimità si sono ampiamente soffermati nella recente sentenza numero 7248/2018 (qui sotto allegata), ricordando che il paziente ha una pretesa legittima di conoscere le conseguenze di un intervento medico con necessaria e ragionevole precisione, al fine di poterle affrontare con la maggiore e migliore consapevolezza.

Le conseguenze di una corretta informazione

Da una corretta e compiuta informazione, insomma, discendono molteplici conseguenze, che sono state sintetizzate dalla Corte nelle seguenti:

Informazioni dettagliate e niente consenso orale

Nella recente sentenza, la Corte di cassazione, sempre in merito al consenso informato, ha inoltre precisato che lo stesso "deve basarsi su informazioni dettagliate, idonee a fornire la piena conoscenza della natura, portata ed estensione dell'intervento medico-chirurgico, dei suoi rischi, dei risultati conseguibili e delle possibili conseguenze negative", mentre non è possibile acquisire legittimamente il consenso attraverso la sottoscrizione, da parte del paziente, di un modulo del tutto generico.

Ma non solo: l'obbligo di fornire un'idonea ed esaustiva informazione al paziente non può dirsi validamente adempiuto dal medico quando il consenso sia poi acquisito con modalità improprie, "sicché non può ritenersi validamente prestato il consenso espresso oralmente dal paziente".

Data: 04/04/2018 09:00:00
Autore: Valeria Zeppilli