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Facebook: quando c'è stalking

Quando si commette il reato di atti persecutori con comportamenti scorretti su Facebook. Ne parliamo in Diritto pret-a-porter, la rubrica dell'Avv. Barbara Pirelli


Nella quinta puntata della nuova rubrica "Diritto pret-a-porter" ideata dall'avv. Barbara Pirelli, parliamo dello stalking su Facebook secondo la Cassazione (cfr., tra le altre, sentenza n. 57764/2017).

Stalking anche con comportamenti scorretti su Facebook

L'avvento dei social network ha cambiato negli anni il modo di comunicare tra le persone, quindi, se l'invenzione di Mark Zucherberg ha dato la possibilità di mettere in contatto persone geograficamente lontanissime di contro ha prodotto, inconsapevolmente, una serie di effetti collaterali neppure minimamente immaginabili all'inizio di questo progetto comunicativo mondiale.
Dunque, ad oggi i social network sono diventati degli strumenti comunicativi molto pericolosi che, se non gestiti con buon senso, possono diventare luoghi virtuali per la commissione di alcuni reati.

La Cassazione sullo stalking su Facebook

In merito a ciò merita particolare attenzione una sentenza della Cassazione di pochi mesi fa che ha configurato il reato di atti persecutori(art. 612 bis c.p.) (meglio noto come stalking) nell'atteggiamento di un uomo che, per vendetta nei confronti della sua ex amante, aveva aperto un profilo Facebook in cui postava video, foto con commenti impliciti ed espliciti alla sua ex amante.
Non ha retto la tesi difensiva dell'uomo che riteneva l'insussistenza del fatto perche' la donna poteva non vedere le foto e i video semplicemente non accedendo al profilo.
La Cassazione, invece, ha statuito che l'attitudine dannosa della condotta dell'uomo è riconducibile alla pubblicizzazione di contenuti, veri o falsi, che sono fonte di inquietudine per la persona offesa.
Leggi anche Cassazione: Il linciaggio via Facebook è stalking
Data: 11/04/2018 14:00:00
Autore: Barbara Pirelli