Avvocati: stop contributo integrativo minimo fino a quando?
Addio al contributo integrativo minimo obbligatorio dal 2018 al 2022. Andranno pagate le 4 rate di contributo minimo soggettivo 2018
di Lucia Izzo - Cassa Forense ha deliberato l'addio al contributo integrativo minimo obbligatorio, di cui all'art. 7 primo comma, lettera b) del Regolamento di attuazione dell'art. 21 commi 8 e 9 Legge n. 247/2012.
I Ministeri vigilanti sono poi intervenuti approvando il deliberato adottato da Cassa Forense che, secondo il Presidente Avv. Nunzio Luciano, "è in linea coerente con le misure già adottate e con quelle allo studio, finalizzate a contenere e a combattere le difficoltà nelle quali, purtroppo, ancora versa molta parte dell'Avvocatura e, segnatamente, quella più giovane".
Si attende, ora, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (in allegato la tabella dei minimi e delle soglie degli ultimi dieci anni).
Contributo minimo integrativo: fino a quando lo stop?
In particolare, si è decisa la temporanea abrogazione del contributo minimo integrativo che non sarà dovuto per gli anni dal 2018 al 2022.
Nell'indicato quinquennio, dunque, sarà esteso a tutti gli iscritti il beneficio di solito riservato ai praticanti avvocati iscritti alla Cassa, agli avvocati nei primi cinque anni di iscrizione, ai pensionati di vecchiaia che proseguono l'attività e agli iscritti beneficiari dell'esonero temporaneo ex art. 10 del regolamento di attuazione della legge professionale.
Contributo minimo soggettivo e contributo integrativo
Resterà, tuttavia, fermo il pagamento del contributo minimo soggettivo nelle consuete quattro rate di febbraio, aprile, giugno e settembre (leggi: Avvocati: entro febbraio prima rata contributi alla Cassa ma senza integrativo).
Inoltre, sarà comunque dovuto anche il contributo integrativo nella misura del 4% sull'effettivo volume d'affari prodotto, chiarisce la Cassa, si pagherà direttamente in sede di autoliquidazione (MOD. 5).
Stop contributo integrativo: le conseguenze
Ciò comporterà "un effettivo risparmio sui contributi dovuti" per moltissimi iscritti, in particolare i più giovani, che producono un volume d'affari inferiore ad € 17.750,00.
L'approvazione, giunta "in tempi brevissimi" sia da parte del Comitato dei Delegati che dei tre Ministeri vigilanti, fa esultare l'Aiga: il provvedimento, infatti, "riguarderà molti giovani colleghi", e l'Associazione auspica che il Comitato dei Delegati di Cassa Forense, "che va verso il rinnovo, tenga sempre in considerazione la realtà e i problemi della giovane avvocatura".
Autore: Lucia Izzo