Stalking accedere al profilo Facebook dell'ex
Per la Cassazione integra il reato di stalking chi si intromette nella vita privata della ex compagna attraverso accessi indebiti nel profilo Facebook. Ne parliamo in "Diritto pret-a-porter" la rubrica dell'avv. Barbara Pirelli
Nella puntata di oggi della rubrica "Diritto-pret-a-porter" ideata dall'avv. Barbara Pirelli, parliamo della condotta di chi, non "digerendo" la fine del rapporto, si intromette nella vita privata dell'ex introducendosi nel suo profilo social. Come ha avuto modo di affermare più volte la Cassazione (cfr, sentenza n. 25940/2017), tale condotta integra il reato di stalking, giacchè provoca un perdurante stato d'ansia nella vittima costringendola a modificare le proprie abitudini di vita.
Reato di stalking per chi entra nel profilo Facebook dell'ex
Quando una relazione amorosa volge al termine c'è sempre uno dei due, nella coppia, che metabolizza male la fine del rapporto.
Dunque, in situazioni normali il passare del tempo aiuta a stemperare i toni e ad affievolire il livore ma non è sempre cosi; ci sono situazioni in cui il partner rifiutato mette in atto una serie di atteggiamenti persecutori e disturbanti tali da determinare il cambiamento delle abitudini di vita del partner perseguitato.
In queste ipotesi siamo nel terreno minato dello stalking, condotta punita con il reato di "atti persecutori" di cui all'art. 612 bis c.p.
Venendo al caso in esame un uomo, dopo essere stato lasciato dalla sua convivente, ha pensato bene di vendicarsi rendendole la vita impossibile, compiendo in modo reiterato una serie di azioni volte a spaventare e prostrare psicologicamente la ex compagna.
Non solo l'aveva molestata e minacciata continuamente ma aveva, in piu occasioni, cercato di introdursi nell'account di posta elettronica della donna e nel suo profilo Facebook.
La donna, dunque, in seguito ad un perdurante stato d'ansia e ad uno stato di stress post-traumatico, diagnosticatole da una psicoterapeuta, aveva cambiato le utenze domestiche e le abitudini di vita.
In buona sostanza si configura lo stalking quando sia accertato il nesso causale tra la condotta molesta e la concreta e specifica insorgenza di eventi, come il cambiamento delle abitudini di vita della vittima.
Dunque, in situazioni normali il passare del tempo aiuta a stemperare i toni e ad affievolire il livore ma non è sempre cosi; ci sono situazioni in cui il partner rifiutato mette in atto una serie di atteggiamenti persecutori e disturbanti tali da determinare il cambiamento delle abitudini di vita del partner perseguitato.
In queste ipotesi siamo nel terreno minato dello stalking, condotta punita con il reato di "atti persecutori" di cui all'art. 612 bis c.p.
Venendo al caso in esame un uomo, dopo essere stato lasciato dalla sua convivente, ha pensato bene di vendicarsi rendendole la vita impossibile, compiendo in modo reiterato una serie di azioni volte a spaventare e prostrare psicologicamente la ex compagna.
Non solo l'aveva molestata e minacciata continuamente ma aveva, in piu occasioni, cercato di introdursi nell'account di posta elettronica della donna e nel suo profilo Facebook.
La donna, dunque, in seguito ad un perdurante stato d'ansia e ad uno stato di stress post-traumatico, diagnosticatole da una psicoterapeuta, aveva cambiato le utenze domestiche e le abitudini di vita.
In buona sostanza si configura lo stalking quando sia accertato il nesso causale tra la condotta molesta e la concreta e specifica insorgenza di eventi, come il cambiamento delle abitudini di vita della vittima.
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Autore: Barbara Pirelli