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Compiti a casa per lunedì: sono vietati?

Non esiste una legge che vieta i compiti a casa per il lunedì, ma una circolare del 1969, atto amministrativo interno. Una breve guida sul tema.


di Annamaria Villafrate - La scuola è appena finita e già si pensa ad acquistare i libri per le vacanze e a prenotare quelli per il prossimo anno. Insomma genitori e studenti non hanno mai un attimo di respiro. Ci si lamenta tanto del fatto che i genitori trascorrano poco tempo con i figli, poi però, quando arriva il fine settimana, non possono mai programmare una gita fuori porta o una visita a un museo perché i poveri studenti sono carichi di compiti per lunedì! Insomma, non si può fare proprio nulla per evitare tutto questo e restituire a ragazzi e genitori il diritto di godersi un week-end libero da impegni per iniziare la settimana successiva ritemprati da un sano e meritato riposo? Pensare che il tema dei compiti a casa, è stato oggetto negli anni 60' di ben tre circolari: la n. 431 del 30 ottobre 1965, la n. 62 del 20 febbraio 1964 e la n. 177 del 14 maggio del 1969 che li vieta per il lunedì. Il problema è che non sono leggi.


Vietati i compiti per il giorno successivo a quello festivo

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Come anticipato, esiste una Circolare del 1969, la n. 177, intitolata "Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere a casa" in cui si dice in sostanza che l'educazione e la formazione dei ragazzi passa anche attraverso lo sport, le visite ai musei, la partecipazione a concerti ed eventipubblici di vario genere. "Si risolverebbero, tuttavia, in una vuota affermazione di principio la individuazione e la valorizzazione di un tale interessamento dei giovani alle anzidette manifestazioni, se la scuola non si preoccupasse di porre gli alunni nella condizione di poterne effettivamente fruire." La circolare pone l'accento sul fatto che il fine settimana, è l'unico momento in cui genitori e figli possono stare insieme e rafforzare il loro legame affettivo. Proprio "In considerazione del duplice ordine di esigenze finora prospettate, questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo ...".

Tante belle parole, ma da lato pratico, cosa succede? Ci si può appellare a questa circolare per impedire che i compiti rovinino i fine settimana a genitori e figli?

La Circolare n. 177/1969 ha solo valore interno

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Prima che studenti e genitori si facciano illusioni, è bene precisare che la Circolare del 69, pur essendo ancora in vigore, è stata superata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 275/1999, che ha per oggetto il regolamento recante le norme sull'autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art 21 della legge n. 59 del 15 marzo 1997.

In sostanza questo atto avente forza di legge attribuisce alle scuole la libertà di gestire l'offerta formativa e il carico di lavoro degli studenti. Insomma è a discrezione dei vari istituti decidere sulla dibattuta questione compiti si, compiti no per il lunedì.

La legge infatti, nella gerarchia delle fonti prevale sulla circolare, che è un atto meramente interno alla pubblica amministrazione, che detta regole e principi con le quali ogni ordinamento disciplina se stesso e il suo funzionamento. Non è possibile insomma da parte di genitori e studenti invocare la circolare del 1969 per vedersi riconosciuto il diritto al riposo domenicale. Essa infatti non è rivolta a soggetti esterni alla scuola, non tutela un loro diritto, ma contiene delle direttive per il personale.

E per le interrogazioni? Stesso problema

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Per le interrogazioni de lunedì vale il medesimo discorso fatto per i compiti. L'unico documento in cui si parla di questo è sempre la circolare del 1969 la quale prevede che, in riferimento al lunedì o al giorno successivo a quello festivo "non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno. Si potrà del pari far luogo ad interrogazioni quando ciò sia richiesto dallo stesso interesse degli alunni, in vista di scrutini o di esami imminenti, ad esempio per poter riparare in caso di precedenti valutazioni sfavorevoli."

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Data: 21/06/2018 17:00:00
Autore: Annamaria Villafrate