Dipendenti pubblici: quando è vietato accettare regali
Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici concede la facoltà di accettare regalie di modico valore, al di sotto della soglia di 150 euro ma per la Cassazione a volte anche tale facoltà è negata
di Lorenzo Giovarelli - Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013 e del precedente D.M. 28 novembre 2000, concede al pubblico funzionario la facoltà di accettare regalie definite come di "modico" valore, ovvero il cui valore complessivo sia contenuto al di sotto della soglia di euro 150.
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Corruzione: vietati regali di valore superiore a 150 euro
Disposizione, questa, che funge da corollario al più generale divieto di accettare regali, compensi ed altre utilità di valore superiore alla soglia così individuata, ovvero chiedere, indipendentemente dal valore complessivo, regali, compensi o altre utilità.
Ancora, i regali e le utilità comunque lecitamente ricevute, sono messe dal dipendente a disposizione dell'amministrazione di appartenenza, ed indi devolute al perseguimento di fini istituzionali.
La posizione della Cassazione
Tuttavia, la Cassazione penale, sez. VI, con la sentenza n. 49524 del 27/10/2017 ha chiarito come la regalia di valore inferiore alla soglia normativamente stabilita nell'importo di Euro 150, non è in ogni caso ammessa laddove finalizzata alla definizione di una pratica amministrativa -in senso favorevole, o meno- al soggetto donante.
Soggetto donante, il quale, nel caso di specie (donando buoni pasto e buoni benzina), assumerà a pieno titolo la qualifica di corruttore, e parimenti, è pienamente ascrivibile al pubblico ufficiale il reato di corruzione.
Autore: Lorenzo Giovarelli