Decreto dignità
Il decreto dignità è un provvedimento del 2018 che ha introdotto importanti novità in materia di lavoro, fisco, gioco d'azzardo, e sport dilettantistico
- Lavoro: confermati gli sgravi agli under-35
- Stretta sui contratti a termine
- Delocalizzazione: maxi sanzione per le imprese
- Voucher anche nel settore del turismo
- Stretta sul gioco d'azzardo
- Fisco e fatturazione elettronica
- Stretta sulle associazioni sportive dilettantistiche
Lavoro: confermati gli sgravi agli under-35
[Torna su]
Analizzando in cosa consiste il decreto dignità, si rileva che, tra le altre cose, il dl 87/2018 ha introdotto l'esonero contributivo per favorire l'occupazione giovanile: fino al 2020, i datori di lavoro privato che assumono giovani under-35 (anziché gli under-30 previsti originariamente) con contratti di lavoro a tempo indeterminato (a tutele crescenti) possono beneficiare dello sgravio contributivo pari al 50% introdotto dalla legge di Bilancio per quanti riguarda i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per il medesimo rapporto.
La riduzione è applicata su base mensile, per un periodo massimo di 36 mesi; la misura massima della riduzione, esclusi i premi e contributi relativi all'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, è pari a 3.000 euro su base annua. Una misura il cui costo, 300 milioni di euro per il prossimo triennio, sarà finanziato dalla tassazione su slot machine e apparecchi da gioco.
L'incentivo, che dovrà essere dettagliato con successivi provvedimenti anche al fine di recuperare le risorse necessarie potrà essere utilizzato anche dalle famiglie per l'assunzione di colf, baby sitter o badanti, purché under-35.
Stretta sui contratti a termine
[Torna su]
Una serie copiosa di modifiche riguarda la disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato, con riferimento ai limiti di durata, nonché ai limiti e ai presupposti per i rinnovi e le proroghe. La stretta è scattata, per i contratti già in essere, dal mese di novembre 2018.
Nel corso del periodo transitorio, durato fino al 31 ottobre 2018 per consentire alle imprese di adeguarsi, si potevano ancora applicare le vecchie disposizioni. I nuovi contratti, invece, hanno dovuto da subito adeguarsi a quanto stabilito dal decreto.
In ogni azienda i contratti a termine non possono ora superare il 30% di quelli a tempo indeterminato in forza presso l'utilizzatore; nel conteggio devono ricomprendersi anche i contratti di somministrazione.
Quanto alla durata massima dei contratti a termine, il nuovo limite è fissato a 12 mesi che potranno essere innalzati fino 24 mesi (non più 36) se indicate specifiche causali. A ogni rinnovo scatterà un aggravio contributivo dello 0,5% interamente a carico del datore di lavoro, ma non per colf e badanti.
Il ritorno delle causali comporta che, per i contratti che gli imprenditori decidono di prorogare oltre i primi 12 mesi, ove manchino circostanze giustificative della prosecuzione, scatta automaticamente la trasformazione in contratto a tempo indeterminato a partire dalla data di superamento dei 12 mesi.
A seguito di alcuni emendamenti si è deciso di escludere i lavoratori portuali, in particolare,dalla stretta riguardanti i contratti somministrazione ed esonerati dalla previsione delle causali, dal limite di durata di 36 mesi e dal c.d. stop&go ovvero l'interruzione tra un rapporto a termine e un altro per il lavoro in somministrazione. In generale, si rammenta, il lavoro in somministrazione è esonerato dalla disciplina del c.d. stop&go.
Sempre in ambito lavoro, quanto all'indennità dovuta dal datore di lavoro in caso di licenziamento illegittimo ove vi sia un'offerta di conciliazione, la legge ha elevato il minimo a 6 mensilità fino a un massimo di 36 mensilità (anziché la forbice precedente che andava da 4 a 24 mensilità).
Delocalizzazione: maxi sanzione per le imprese
[Torna su]
Per frenare le delocalizzazioni, il decreto prevede sanzioni severe nei confronti delle aziende che dopo aver beneficiato di aiuti di Stato, trasferiscano le proprie attività economiche o parte di essere dal sito produttivo incentivato a un altro sito fuori dall'Unione Europea entro 5 anni dalla data di conclusione dell'iniziativa agevolata.
L'impresa non solo andrà incontro alla decadenza dal beneficio, ma sarà destinataria anche di sanzioni amministrative da 2 a 4 volte l'importo dell'aiuto fruito. Inoltre, l'importo del beneficio da restituire per effetto della decadenza, è maggiorato di un tasso di interesse pari al tasso ufficiale di riferimento vigente alla data di erogazione o fruizione dell'aiuto, maggiorato del 5%.
I fondi recuperati in tal modo sono impiegati per stimolare il mercato del lavoro.
Voucher anche nel settore del turismo
[Torna su]
Ritornano i voucher, con una nuova formula, nei settori alberghiero, agricolo e per gli enti locali. Questi possono essere utilizzati come mezzo di retribuzione per il lavoro di under 25, disoccupati, e anche pensionati o di chi già benefici di forme pubbliche di sostegno al reddito Ne rimangono, invece, escluse le famiglie che in passato avevano utilizzato i voucher per il pagamento di collaboratori domestici e ripetizioni scolastiche.
Viene previsto il loro impiego per pagare lavoratori ad ore nelle aziende alberghiere e nelle strutture ricettive che operano nel settore del turismo fino a 8 dipendenti (anziché 5) e viene semplificato l'utilizzo dei "buoni lavoro" per il settore dell'agricoltura. Tuttavia, deve essere sempre rispettato il limite massimo di 10 giorni.
Stretta sul gioco d'azzardo
[Torna su]
Novità rilevanti coinvolgono anche il settore del gioco d'azzardo: dal 2020 "slot" e "videolottery" devono essere dotati obbligatoriamente di lettori di tessera sanitaria allo scopo di non consentire il gioco ai minorenni. Multe di 10mila per ogni apparecchiatura non a norma.
Slot machine, gratta e vinci e lotterie istantanee devono inoltre riportare la scritta "il gioco nuoce gravemente alla salute", mentre possono adottare il logo "no slot" i pubblici esercizi e i circoli privati che rinunciano a tale attività.
Sempre allo scopo di contrastare la ludopatia viene, inoltre, confermato il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse manifestazioni sportive, culturali o artistiche, trasmissioni televisive o radiofoniche, stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet.
In caso di violazione si va incontro a multe dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione e, in ogni caso, non inferiori a 50 mila euro per ogni violazione Tali proventi sono destinati ad alimentare il fondo per il contrasto al gioco d'azzardo patologico.
Per i contratti di pubblicità in essere al 14 luglio 2018 (data di entrata in vigore del decreto-legge) si è continuato ad applicare la normativa previgente sino a scadenza e comunque non oltre un anno dalla stessa data.
Inoltre, il ministero della Salute e quello dell'Economia sono chiamati ad occuparsi del monitoraggio sull'offerta dei giochi, anche attraverso l'utilizzo di una banca dati che tenga conto dell'andamento del volume di gioco e della sua distribuzione nel territorio, riferendone poi al Parlamento.
Il settore delle slot, inoltre, contribuisce ora finanziariamente ad aumentare gli indennizzi grazie anche a una modifica in aumento della misura del PREU (Prelievo unico sui giochi) sugli apparecchi idonei per il gioco.
Fisco e fatturazione elettronica
[Torna su]
In ambito fiscale, il decreto ha confermato il rinvio al gennaio 2019 dell'obbligo di fatturazione elettronica per i distributori di carburanti ai soggetti IVA e ha prorogato per tutto il 2018 la possibilità per le aziende di compensare crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni con eventuali debiti iscritti in cartelle esattoriali.
Più rilevante per le casse pubbliche è la novità in materia di split payment, ovvero la c.d. scissione dei pagamenti per contrastare l'evasione, prevedendo che le pubbliche amministrazioni acquirenti di beni e servizi trattengano l'IVA presente in fattura per versarla direttamente all'Erario in luogo dei fornitori.
In particolare, il decreto dignità va espressamente ad abolire il meccanismo dello split payment nei confronti dei professionisti che forniscono servizi alle amministrazioni pubbliche.
Stretta sulle associazioni sportive dilettantistiche
[Torna su]
Il decreto, infine, ha soppresso le previsioni introdotte dalla legge di bilancio 2018 in base alle quali le attività sportive dilettantistiche potevano essere esercitate anche da società con scopo di lucro e ha abrogato le agevolazioni fiscali a favore delle stesse introdotte dalla medesima legge.
Inoltre, è stato istituito un nuovo fondo destinato a interventi in favore delle società sportive dilettantistiche, in cui confluiscono le risorse rinvenienti dalla suddetta soppressione. Infine, è stata ripristinata la normativa in materia di uso e gestione di impianti sportivi vigente prima delle novità introdotte dalla stessa legge di bilancio 2018.
Autore: Lucia Izzo