Etilometri inattendibili: chiesto l'intervento del ministero
di Valeria Zeppilli – La questione dell'utilizzo di etilometri illegittimi o inadeguati per l'accertamento dello stato di ebbrezza di chi si mette alla guida ha assunto una portata tale che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non può più sottovalutarla. Almeno a detta dei Senatori Santillo e Ricciardi che hanno presentato al Ministero l'atto di sindacato ispettivo n° 4-00492 qui sotto allegato, proprio per segnalare la problematica.
Funzionamento dell'etilometro
La principale anomalia rilevata nel predetto atto è l'inattendibilità che può derivare all'apparecchio dalla circostanza che lo stesso misura la concentrazione di alcol nell'aria espirata dall'automobilista, mentre per legge, ai fini dello stato di ebbrezza, conta quella presente nel sangue. L'etilometro, per adeguarsi, applica quindi un fattore di conversione fisso che è determinato su una media di persone, il che necessariamente implica che chi è ebbro potrebbe risultare in regola mentre chi non lo è potrebbe risultare punibile.
Per rimediare a tale problema, gli agenti accertatori dovrebbero sempre corredare il risultato del test di tutti i particolari utili al giudice per valutare correttamente l'accaduto.
Peraltro, vi sono anche ulteriori fattori che rischiano di inficiare il risultato dell'etilometro, quali la presenza di sostanze volatili nel cavo orale (come ad esempio i collutori) e il reflusso gastro-esofageo o l'insufficiente collaborazione di chi è sottoposto al test.
Le verifiche di regolarità
Un'altra criticità rilevata dai senatori è quella relativa alla verifica di regolarità degli etilometri.
In particolare, nell'atto di sindacato ispettivo si è segnalato che, nell'ambito della verifica primitiva dell'apparecchio, le procedure previste, unitamente alle difficoltà organizzative e all'ingolfamento degli uffici, hanno comportato una dilatazione del tempo tra il test e il timbro finale da apporre sul libretto metrologico che oggi sfiora i cinque mesi, con la conseguenza che un etilometro nuovo resta nei fatti inutilizzato per quasi metà del periodo di un anno in cui la verifica primitiva è valida. Passati ulteriori sette mesi, infatti, l'etilometro va tolto dal servizio per essere sottoposto alla visita periodica, che comporta lo stop del suo utilizzo per tre / sei mesi.
Ma la principale problematica connessa al lasso temporale che distanzia il test dal timbro non è tanto questa, quanto il rischio che gli agenti accertatori siano tratti in inganno e facciano riferimento alla data del timbro e non a quella del test per verificare se l'etilometro possa essere ancora utilizzato o vada invece revisionato.
Irregolarità degli etilometri: denunce e risarcimenti
Nel sollecitare l'attenzione del Ministero sulla problematica, i senatori Santillo e Ricciardi hanno poi posto in evidenza le denunce sporte dal consulente tecnico Giorgio Marcon e da altri in conseguenza della non regolarità degli etilometri utilizzati dagli agenti accertatori durante i controlli e della lunghezza dei tempi che caratterizzano il procedimento di revisione degli etilometri.
L'atto segnala anche il maxi-risarcimento di 25mila euro chiesto da un automobilista per i danni materiali e biologici subiti in conseguenza della sospensione della patente di guida e del sequestro del proprio veicolo derivati dallo stato di ebbrezza accertato attraverso un etilometro non tarato.
Le richieste al Ministero
Al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è stato quindi chiesto se è a conoscenza dei fatti, se risulta aperto uno specifico Tavolo tecnico volto allo studio e all'approfondimento della tematica o se intenda istituirlo e, comunque, quali misure intenda adottare per porre rimedio alle problematiche segnalate.
Vedremo quindi se e quali evoluzioni ci saranno nel senso di una maggiore legalità nell'accertamento della guida in stato di ebbrezza.
Autore: Valeria Zeppilli