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"Scuole sicure": il piano straordinario del Viminale

Fondi destinati alle città italiane più popolose per contrastare il reato di spaccio di stupefacenti innanzi alle scuole. Ma UDS non ci sta e indice una mobilitazione


di Lucia Izzo - Un piano straordinario messo a punto dal Viminale contro la droga nelle scuole che verrà attuato nelle principali città italiane ovvero, nel dettaglio: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona, Messina, Padova e Trieste.


Queste avranno a disposizione un fondo complessivo da 2,5 milioni per incrementare i controlli, assumere agenti della polizia locale a tempo determinato, coprire i costi degli straordinari o installare impianti di videosorveglianza. Le risorse saranno ripartite fra i Comuni in rapporto al numero degli abitanti.

Salvini: controlli antidroga con il piano "Scuole sicure"

Del piano ha parlato anche direttamente il ministro dell'Interno Matteo Salvini dichiarando: "Io continuo, orgoglioso, il mio lavoro. Sperando di poterlo fare senza essere indagato, ho finanziato per la prima volta l'iniziativa SCUOLE SICURE, che prevederà controlli straordinari anti-droga in numerose città per bloccare gli spacciatori di morte (spesso immigrati irregolari) davanti alle scuole italiane, alla riapertura di settembre".

Il Capo di Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza ha ribadito, in una circolare (qui sotto allegato), come la gravità del reato in parola, che costituisce una delle principali forme di arricchimento della criminalità, appaia con maggior enfasi ed evidenza se consumato nei pressi delle scuole.

Ciò, ha proseguito, determina l'insorgenza nella collettività di giustificati sentimenti di riprovazione e allarme, fondati sulla considerazione che i più giovani, proprio nei luoghi deputati alla loro realizzazione e crescita socio-culturale, possano maturare le prime esperienze di contatto con il mondo delle sostanze psicotrope.
Da qui l'imposizione di un impegno corale con l'impiego di tutte le risorse disponibili, in chiave sia preventiva che repressiva dei reati in materia di stupefacenti che, in base alle statistiche, nell'anno 2017 hanno fatto segnare un incremento sul territorio nazionale, in particolare coinvolgendo con maggior frequenza i minori quali autori.

Scuole Sicure: risorse da richiedere entro il 20 settembre

In altra circolare (qui sotto allegata) il Capo di Gabinetto del Ministro ha chiarito che la direttiva impartisce indicazioni per rafforzare le iniziative di prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi delle scuole.
In particolare, non saranno solo le forze di Polizia ad essere chiamate a intensificare il proprio impegno sul campo, bensì sarà necessaria una strategia d'azione ampia e complessa che coinvolga anche le amministrazioni locali e le autorità scolastiche.
Vista la diffusione capillare del fenomeno, i Comuni che riceveranno i finanziamenti sono stati individuati in quelli più popolosi ovvero con oltre 200mila abitanti. Per poter accedere ai contributi, i Comuni dovranno produrre specifica istanza alla Prefettura entro il prossimo 20 settembre, corredata da una scheda progettuale nella quale dovranno essere descritte tutte le iniziative che gli stessi intenderanno porre in essere, con le relative voci di spesa.

I progetti, la cui durata non dovrà superare l'arco temporale del prossimo anno scolastico, saranno sottoposti all'esame del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che ne verificherà la coerenza complessiva rispetto alle finalità dell'iniziativa e, altresì, con riguardo all'eventuale realizzazione di impianti di videosorveglianza, la conformità degli stessi alle direttive ministeriali impartite in materia
I contributi potranno essere erogati sia a copertura di spese correnti che di spese di investimento: ad esempio, essi potranno essere destinati alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza, all'assunzione di agenti di Polizia locale a tempo determinato e al pagamento di prestazioni di lavoro straordinario a favore della stessa categoria di personale, nel rispetto della normativa e delle disposizioni contrattuali vigenti.

UDS: niente "daspo" nelle scuole

Le prime voci contrarie all'iniziativa del Viminale sono quelle dell'Unione degli Studenti che ha annunciato per il 12 ottobre una giornata di mobilitazione nazionale studentesca per rivendicare scuole "aperte ed inclusive".

Come dichiarato dalla coordinatrice nazionale dell'UDS, Giulia Biazzio, "Utilizzare questi soldi per installare telecamere e circondare le scuole da agenti di polizia non solo è inutile ma dannoso: le scuole vengono private del loro ruolo educativo e si alimenta un clima di paura e pregiudizio invece che un confronto aperto ed informato sulle droghe".


Secondo Biazzo, infatti, "Nel nostro Paese le percentuali di dispersione scolastica sono altissime e non possiamo accettare - ha continuato - un ulteriore strumento di esclusione, peraltro incentivo per le mafie di speculare sui giovani esclusi dai luoghi della formazione" .

Ciò, infatti porterebbe a colpire soprattutto "coloro che a causa di difficoltà economiche non avranno strumenti per emanciparsi dalla propria condizione risultando più ricattabili". Questi soldi, ha concluso annunciando la mobilitazione nazionale studentesca del 12 ottobre, sarebbero potuti essere usati "per aumentare i fondi sul diritto allo studio, includendo invece che escludere chi è ai margini dei luoghi d'istruzione o ne rimane fuori".

Data: 31/08/2018 10:30:00
Autore: Lucia Izzo