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Flat tax a tre aliquote

La bozza della nota di aggiornamento al Def prevede una introduzione graduale della flat tax sui redditi, passando dalle cinque aliquote attuali subito a tre e poi a due dal 2021


di Gabriella Lax - Introduzione graduale della flat tax sui redditi, passando dalle cinque aliquote attuali subito a tre e poi a due dal 2021 e pace fiscale con tetto a 100 mila euro. Queste le previsioni della bozza della nota di aggiornamento al Def approvata dal Governo. Come si legge nella bozza, gli obiettivi dell'esecutivo sono, da un lato: «avviare da subito la riforma dell'imposta sui redditi delle famiglie e dei cosiddetti contribuenti minimi» e poi «la graduale introduzione di una flat tax sui redditi avrà un ruolo centrale nella creazione di un clima più favorevole alla crescita e all'occupazione tramite la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro».

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Def, introduzione di una flat tax in modo graduale

Come avverrà la riduzione delle aliquote? Come specificato nella bozza, per le persone fisiche, si passerà inizialmente dalle attuali cinque a tre aliquote, fino ad arrivare, nel 2021 a due aliquote. Dunque «Il livello delle aliquote verrà gradualmente ridotto, fino ad arrivare a un'unica aliquota del 23% per i redditi fino a 75 mila euro e 33% fino alla fine della legislatura sopra a tale livello entro la fine della legislatura». Attualmente il meccanismo dell'Irpef si fonda su cinque aliquote: fino a 8.000 euro c'è la no tax area; per redditi fino a 15 mila euro il 23%, da 15.001 a 28.000, il 27%; da 28.001 a 55.000, il 38%; da 55.001 a 75.000, il 41% e da 75.001 in su il 43%. Inoltre si starebbe pensando far scendere l'aliquota Irpef del 23% al 22%.

Doppio scaglione invece per il regime dei minimi rivisto e corretto in chiave flat tax. Un'aliquota del 15% per i ricavi fino a 65 mila euro e un'aliquota del 20% per quelli fino a 100 mila euro, compresa l'Iva, abbracciando così i criteri dell'Europa. Circa infine l'ampliamento dei minimi che potrà godere dell'esenzione della fatturazione elettronica, la bozza chiarisce, in generale, che «i cambiamenti allo studio consistono nell'innalzamento della soglia di ricavi e delle spese per il personale e per i beni strumentali a cui si applica il regime dei minimi, beneficiando così di una platea più ampia di artigiani, piccoli imprenditori e professionisti».

La cosiddetta "pace fiscale", infine, avrà ad oggetto cartelle esattoriali e liti fiscali pendenti fino al secondo grado. I tecnici del ministero fissano a 50 miliardi la soglia di valore contabile residuo dei crediti recuperabili a fronte delle giacenze degli enti pari a 800 miliardi.


Data: 29/09/2018 15:00:00
Autore: Gabriella Lax