Niente assicurazione per l'auto ferma in cortile
di Valeria Zeppilli – A inizio settembre, la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha emanato una sentenza che ha fatto subito discutere. In essa si sanciva, infatti, che i veicoli devono essere assicurati per la responsabilità civile anche quando sono fermi in un'area privata (leggi Automobile assicurata anche se ferma in cortile).
Per ora, però, i cittadini italiani non devono preoccuparsi troppo.
La normativa italiana
La questione oggetto della decisione dei giudici di Lussemburgo riguardava, infatti, la normativa del Portogallo e non quella dell'Italia. Nel nostro paese è ancora pienamente vigente quanto stabilito dalle norme nazionali, che sono quelle applicabili agli automobilisti italiani e che, attualmente, escludono l'obbligo assicurativo per i veicoli in sosta su aree private.
L'articolo 122 del codice delle assicurazioni, innanzitutto, afferma infatti che:
"I veicoli a motore senza guida di rotaie, compresi i filoveicoli e i rimorchi, non possono essere posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate se non siano coperti dall'assicurazione per la responsabilità civile".
Vi è poi l'articolo 193 del codice della strada, che stabilisce che:
"I veicoli a motore senza guida di rotaie, compresi i filoveicoli e i rimorchi, non possono essere posti in circolazione sulla strada senza la copertura assicurativa a norma delle vigenti disposizioni di legge sulla responsabilità civile verso terzi".
Considerate tali norme e la circostanza che la giurisprudenza non ha dato sino a oggi significative interpretazioni di segno contrario, gli automobilisti che decidono di risparmiare sull'assicurazione lasciando i veicoli sempre in sosta in aree private non aperte al pubblico transito e non circolando, non devono preoccuparsi troppo della pronuncia della Corte di giustizia.
I negoziati europei
Tuttavia, come riporta il Sole 24 Ore, la situazione potrebbe presto cambiare.
Il Consiglio UE e la Commissione europea, infatti, hanno aperto un negoziato su una modifica della direttiva 2009/103 proposta lo scorso 24 maggio e che potrebbe portare, prima o poi, anche all'adeguamento della stessa all'interpretazione di recente data dalla Corte di giustizia.
Sul punto è alta l'attenzione dell'Ivass, pronta a proporre al Mise le opportune modifiche al codice delle assicurazioni e al regolamento sull'obbligo di assicurazione della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti di cui al d.m. numero 86/2008.
Data: 03/10/2018 14:00:00Autore: Valeria Zeppilli